Lo rivela uno studio pubblicato dalla Banca centrale europea.

Le imprese decotte, mantenute in vita dalla disponibilità di credito a costi ultra bassi, minacciano la crescita economica, sottraendo fondi ad aziende redditizie, non producendo incrementi d'efficienza e minacciando i bilanci delle banche.

"L'impatto economico della pandemia e le risposte di policy potrebbero aver contribuito, almeno temporaneamente e in parte, alla 'zombificazione'", ha scritto la Bce nell'articolo di Revisione della stabilità finanziaria.

"Le imprese zombie probabilmente hanno sfruttato i programmi della zona euro di prestiti governativi garantiti e moratorie, dati gli ampi margini di ammissibilità", secondo la Bce, secondo cui le caratteristiche di credito fondamentali di un'azienda hanno avuto poco impatto sul costo dei finanziamenti.

Anche se gli attuali benefici goduti dalle aziende zombie sono stati probabilmente modesti, il sostegno a loro favore deve essere ridotto per evitare una minaccia più grande per la stabilità finanziaria, ha aggiunto la Bce.

"L'esistenza di un considerevole gruppo di aziende con caratteristiche 'zombie' potrebbe condurre a sell-off, riduzioni di rating su vasta scala o default di recupero", secondo la Bce.

(Tradotto a Danzica da Enrico Sciacovelli, in Redazione a Roma Francesca Piscioneri, enrico.sciacovelli@thomsonreuters.com, +48587696613)