ROMA (MF-DJ)--La guerra in Ucraina si fa sentire anche sulla Pubblica amministrazione. I rincari dei prezzi dell'energia e il conflitto hanno quasi mandato a vuoto la maxi gara Consip da 1,6 miliardi per la fornitura di gas naturale e dei servizi connessi per la Pa. Su 12 lotti ne sono stati assegnati in via definitiva non efficace soltanto tre, i lotti 6, 8 e 12, relativi a Toscana, Marche e Umbria, all'Abruzzo e al Molise e al lotto detto Italia. Gli altri nove sono invece andati deserti.

Le cause, spiegano fonti vicine al dossier a MF-Milano Finanza, sono ascrivibili a tre ordini di fattori: incertezza degli approvvigionamenti di materia prima; rilevanti esposizioni finanziarie, con ripercussione sui costi di coperture e garanzie.

Pertanto allo scorso 22 settembre, termine di chiusura della 15esima edizione della gara, sono stati appena due operatori di rilevanza nazionale a partecipare per un totale di quattro offerte. A2a si è aggiudicata il lotto numero 8, mentre Agsm Energia è stata la vincitrice per i restanti due.

Per fare un metro di paragone a luglio del 2021, gli operatori che avevano presentato offerta per l'edizione numero 14 furono cinque, con Hera ad aggiudicarsi nove lotti, Estra Energie due lotti e Dolomiti Energia uno. Lo stesso numero di operatori aveva partecipato all'edizione di settembre 2020.

A seguito della gara sarà stipulata una convenzione con ciascun fornitore aggiudicatario dei singoli lotti. Il fornitore sarà tenuto a rifornire tutte le amministrazioni che risponderanno a criteri prestabiliti ed invieranno un ordinativo di fornitura, fino al raggiungimento del quantitativo massimo della gara. Ciascuna convenzione avrà un periodo indicativo di adesione di 12 mesi, eventualmente prorogabili. I singoli contratti di fornitura, attivati dalla Pa mediante l'adesione alla convenzione, avranno una durata di 12 mesi. A pesare sulle strategie degli operatori è stato soprattutto il trend crescente del prezzo del gas negli ultimi mesi, dettato dalle forti volatilità dei prezzi sui mercati energetici, dall'aumento del costo della CO2 sul mercato delle emissioni e infine dalle conseguenze dell'aggressione russa contro l'Ucraina. Il conflitto ha quindi contribuito ad accelerare e amplificare le difficoltà nelle catene di approvvigionamento di materie prime, l'aumento dei tassi e dell'inflazione, nonché una serie di fenomeni speculativi.

In realtà quanto accaduto per gas della Pa non è un caso isolato. Anche iniziative bandite dalle centrali di acquisto regionali sono andate deserte a causa del clima di incertezza nel comparto. Dal canto suo la Consip ha cercato per quanto possibile di mitigare gli effetti dell'instabilità del mercato. Tra le iniziative intraprese la centrale d'acquisti della Pubblica amministrazione, partecipata al 100% dal Tesoro ha scelto di far ricorso al nuovo indice Psv per avere prezzi maggiormente in linea con l'andamento reale della materia prima e minimizzare il rischio default per i fornitori aggiudicatari. Si tratta dello stesso individuato anche dall'Arera, l'autorità di regolazione per energia, come indice di riferimento del mercato tutelato e di ultima istanza, per determinare i corrispettivi. Consip ha inoltre deciso di eliminare le offerte di fornitura a prezzo fisso e i contratti oltre i 12 mesi.

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0908:41 dic 2022


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December 09, 2022 02:43 ET (07:43 GMT)