ROMA (MF-DJ)--Con un controvalore di oltre 26 miliardi di dollari, settembre 2022 ha doppiato i numeri di agosto alla voce green bond. Ma i volumi registrati dalla Climate bond initiatives (Banca mondiale) sono ancora lontanissimi dai 50 miliardi di dollari toccati a maggio, ultimo picco raggiunto dal mercato globale delle obbligazioni verdi prima di imboccare la discesa. La raccolta si è attestata a circa 300 miliardi alla fine di settembre rispetto ai 350 miliardi di dollari raggiunti nello stesso periodo nel 2021, facendo riconsiderare le stime per fine anno intorno ai 500 miliardi di dollari.

Il caso italiano. E l'Italia? La frenata delle nuove emissioni, scrive MF-Milano Finanza, è stata ancora più marcata: i green bond lanciati dall'inizio dell'anno si sono fermati sotto la soglia dei 3 miliardi di euro e non stanno più al passo con lo sviluppo atteso delle energie rinnovabili, stimato in circa 130 GigaWatt al 2030, in particolare con un forte incremento del solare fotovoltaico (+105,1 Gw, quasi cinque volte la capacità installata attualmente). A mettere in fila i numeri è Leonardo Riolo, analista ricercatore di MainStreet Partners. "Obiettivi ambiziosi richiedono risorse ingenti. Attenendosi alle stime dei costi di installazione elaborate dall'Irena, l'Agenzia internazionale per le Energie rinnovabili", premette Riolo, "e facendo riferimento solo a eolico, solare e idroelettrico, per l'installazione dell'intero potenziale delle rinnovabili stimato dal rapporto da un recente rapporto del think tank The European House Ambrosetti con A2A, sarebbero necessari circa 145 miliardi di euro". Una distanza siderale rispetto agli ultimi numeri della finanza verde, soprattutto se li si paragona a quelli del 2021. "Lo scorso anno è stato da record per il lancio di green bond da parte di società italiane, finalizzati al finanziamento di progetti di sviluppo di infrastrutture di energie rinnovabili", sottolinea Riolo.

Le emissioni complessive hanno superato i 18 miliardi di euro, cifra ancor più considerevole se si pensa che la media delle obbligazioni verdi emesse nel periodo 2018-2020 è stata di due miliardi di euro. In altre parole, dei 29,4 miliardi di euro raccolti dal 2014 a oggi, circa il 63% è stato coperto dalle emissioni del 2021. "Questa tipologia di green bond ha registrato invece una forte frenata nel 2022, con un valore nominale di 2,95 miliardi di euro, stando agli ultimi dati al 9 settembre". I numeri hanno allungato la distanza dell'Italia dalle capoliste europee, come Spagna (5,2 miliardi), Francia (4,7 miliardi) e soprattutto Germania (21 miliardi).

È la parola fine ai finanziamenti in rinnovabili garantiti dai green bond? Non esattamente. "Considerata la posta in gioco, ovvero una produzione energetica più sostenibile e una minore dipendenza dall'import di energia, la transizione resta un'importante opportunità di investimento", osserva Riolo, "e può essere interessante monitorare i maggiori operatori impegnati nello sviluppo delle rinnovabili, tra i quali spiccano Enel Green Power ed Erg".

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0709:34 ott 2022


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October 07, 2022 03:35 ET (07:35 GMT)