Seduta volatile per l'azionario europeo, con gli investitori che soppesano da un lato i segnali di una ripresa delle attività di M&A e dall'altro la minaccia economica derivante dalle crescenti prospettive di una Brexit no-deal.

Intorno alle 11, l'indice pan-europeo STOXX 600 cede lo 0,2%.

Nel frattempo, si intensificano a Bruxelles i preparativi per un epilogo burrascoso della saga Brexit, che dura ormai da quattro anni, mentre gli alti funzionari sono pronti a informare i 27 Stati membri sul piano del premier britannico Boris Johnson per rompere il trattato di divorzio.

"A questo punto si potrebbe presumere che la risoluzione più logica sarebbe che il Regno Unito mollasse la presa: tuttavia, non sembra ci sia assolutamente alcun segnale che ciò accadrà", osserva Michael Every, global strategist di Rabobank.

In ribasso la maggior parte dei principali indici di settore, all'indomani della decisione della Bce di mantenere invariati i tassi di interesse e di monitorare l'apprezzamento dell'euro.

I petroliferi e il settore del gas segnano tra le flessioni più marcate sul calo dei prezzi del greggio, mentre i titoli difensivi tra cui 'healthcare', le telecomunicazioni e il comparto immobiliare guadagnano leggermente terreno.

Il comparto M&A si prende il centro della scena, con ALTICE EUROPE che schizza del 24,6% a un massimo di tre mesi e in cima allo STOXX 600 dopo che il gigante delle telecomunicazioni ha accettato di essere acquistato dal fondatore del gruppo, il miliardario francese Patrick Drahi.

Lo specialista svizzero di prodotti da forno surgelati Aryzta balza dell'11,57% dopo aver annunciato di essere in trattative avanzate con la società di private equity Elliott Advisors per un'acquisizione.

Euronext guadagna l'1,4% dopo aver confermato che insieme a Cassa Depositi e Prestiti è in trattative per acquistare Borsa Italiaa da London Stock Exchange (Lse)