Lo dice una nota della utility romana che conferma la guidance per l'anno in corso con un aumento dell'Ebitda tra il 2% e il 4% rispetto al 2021, investimenti sostanzialmente in linea con l'esercizio precedente e un indebitamento finanziario netto compreso tra 4,2 e 4,3 miliardi.

"Si evidenzia che il gruppo non dispone di attività produttive in Russia, in Ucraina o in Paesi geopoliticamente allineati con la Russia e non ha rapporti diretti con società di diritto russo ovvero ucraino comunque interessate dal conflitto", precisa il comunicato.

"Tuttavia, non è escluso che il perdurare dell'attuale scenario di crisi possa provocare ulteriori tensioni nel mercato elettrico con effetti di crescita dei prezzi dell'energia, soprattutto nel servizio di maggior tutela esposto ai mercati spot, con un conseguente possibile deterioramento delle perfomance di incasso delle società".

(Francesca Piscioneri, editing Stefano Bernabei)