LONDRA/MILANO (Reuters) - Sessantacinque anni dopo la fondazione della compagnia aerea greca Olympic Airways da parte di Aristotele Onassis, un altro armatore punta al cielo, questa volta in Italia: la Msc di Gianluigi Aponte ha infatti messo gli occhi su Ita Airways, nata dalle ceneri di Alitalia.

Aponte, 81 anni, conosciuto anche come "il capitano", ha costruito il proprio impero partendo dall'acquisto di una singola nave nel 1970 e ora punta ad allargarsi nel trasporto aereo di merci e passeggeri da affiancare alle operazioni di trasporto marittimo e crocieristico di Msc.

Ma ci sono alcuni ostacoli da affrontare.

Alitalia è da anni in perdita, con il governo italiano che ha speso circa 10 miliardi di euro nei vari tentativi di salvare la compagnia di bandiera, prima del definitivo rilancio con il nome di Ita Airways lo scorso anno.

Questo significa che Roma terrà sotto stretta osservazione qualsiasi tipo di accordo.

Inoltre, quello che sembra aver senso a livello teorico potrebbe non essere facile da mettere in pratica.

"Il trasporto merci per via aerea e per via marittima hanno più differenze che cose in comune", spiega Peter Sand, analista presso la piattaforma Xeneta.

"Da una prospettiva puramente industriale ha poco senso, anche se Msc ha un'attività crocieristica, le sinergie che potrebbero derivare dall'acquisto dell'ex Alitalia non possono essere così significative".

A favore di Msc giocano però le sue dimensioni e risorse.

La crisi globale nella catena degli approvigionamenti ha portato profitti record per i grandi gruppi dello shipping, come Msc, garantendo le risorse per pensare a come crescere nel lungo termine.

UN'OPERAZIONE TRASFORMATIVA

Msc (Mediterranean Shipping Company) è il primo gruppo a livello globale nel trasporto merci via mare per capacità, avendo di recente superato Maersk. L'azienda è anche la terza maggiore compagnia di crociere al mondo e si appresta a diventare la seconda intorno al 2025, quando riceverà alcune navi da crociera attualmente in costruzione.

A dicembre Msc ha fatto un'offerta da 5,7 miliardi di euro per le attività di logistica in Africa di Vincent Bolloré. A confronto, l'offerta per Alitalia pare decisamente più contenuta.

Msc, con sede in Svizzera, dovrebbe infatti valutare Ita tra 1,2 e 1,6 miliardi di euro e l'offerta sarebbe in contanti, secondo quanto riferito a Reuters da una fonte, che ha chiesto di rimanere anonima.

Nella proposta avanzata per la compagnia di bandiera italiana, Msc ha come partner Lufthansa.

A gennaio Msc ha annunciato di aver manifestato al governo italiano il proprio interesse ad acquisire una quota di maggioranza in ITA Airways, con l'obiettivo di realizzare una partnership con il governo e avere Lufthansa come partner industriale del progetto. Aveva chiesto un periodo di esclusiva di 90 giorni lavorativi.

Secondo la fonte, Msc punterebbe a fare entrare Lufthansa nell'accordo come partner commerciale, con al massimo una quota di minoranza, ma avrebbe la capacità per accollarsi la gestione e l'intero costo dell'operazione.

Il piano prevede che Msc utilizzi la propria posizione privilegiata, con asset nella logistica, nei porti, nei trasporti di merci via mare e nel campo delle crociere e dei viaggi, per creare una piattaforma in grado di ampliare il proprio business e costruire un'attività di trasporto aereo di merci e passeggeri.

"Sarà un'operazione trasformativa [per Msc], non si tratta solo del trasporto di passeggeri", spiega la fonte. "I benefici più immediati sono attesi sul fronte delle attività di logistica e cargo".

A questo si aggiunge la fama di possedere la compagnia aerea che trasporta il papa.

Per Lufthansa un tale deal potrebbe portare ad un incremento della quota di mercato in Italia a livello di trasporto passeggeri e a un maggior traffico verso i propri hub in Europa. Anche la controllata Lufthansa Cargo potrebbe beneficiare del deal.

No comment da parte di Lufthansa.

COMPETIZIONE APERTA

Per ora il governo si è mosso con cautela.

Prima di assegnare un'esclusiva, il Tesoro vuole assicurarsi che non ci siano altri potenziali acquirenti per Ita, secondo quanto riferito a Reuters da una fonte governativa.

Il ministro dell'Economia Daniele Franco ha lanciato ufficialmente venerdì il processo di ricerca di un partner per Ita, dicendo che il governo manterrà inizialmente una quota di minoranza.

Ita, nata il 15 ottobre scorso, ha il suo hub principale a Fiumicino e controlla la maggior parte degli slot di Linate. La compagnia possiede 52 aerei, meno della metà rispetto ad Alitalia, e solo quattro di questi dedicati all'attività di trasporto merci. I dipendenti di Ita sono circa 2.300, solo una frazione rispetto ai quasi 11.000 di Alitalia nel 2019.

Se l'accordo andasse in porto, Msc si troverà a competere sullo stesso terreno di altri rivali, come la danese Maersk, che lo scorso anno ha comprato la compagnia di spedizioni aeree Senator International per rinforzare la propria attività di trasporto merci.

La francese Cma Cgm, la terza compagnia di container a livello globale, ha a sua volta lanciato un'attività di trasporto merci aereo lo scorso anno.

    A differenza di Onassis, uno degli uomini più famosi del mondo, Aponte non ama le luci della ribalta e si muove in modo molto discreto.

Nel 2019 Msc ha inaspettatamente assunto Soren Toft, proveniente da Maersk, e l'ha nominato Ceo di Msc a dicembre 2020 per lavorare assieme ad Aponte e a suo figlio Diego, presidente del gruppo.

"Hanno realizzato di voler continuare ad espandersi e a crescere e per farlo avevano bisogno di talenti dall'esterno", spiega un'altra fonte.

"Ma allo stesso tempo tutto comincia e finisce con la famiglia".

L'offerta per Ita non è il primo tentativo di Gianluigi Aponte di acquistare la compagnia di bandiera.

Nel 2008, infatti, Aponte era uno dei membri della cordata Cai che tentò di acquistare Alitalia, ma abbandonò il progetto dopo pochi mesi, in parte a causa della mancanza di una chiara strategia industriale.

Altri players vicini allo shipping si sono lanciati nel mondo delle compagnie aeree. Stelios Haji-Ioannou, proveniente da una famiglia di armatori greci, ha fondato easyJet nel 1995.

Ci sono però anche molti esempi contrari, come la tedesca Hapag Lloyd, che ha deciso di non lanciarsi nell'attività di trasporto aereo.

"Sicuramente non siamo degli esperti e molti dei nostri clienti gestiranno separatamente le spedizioni via mare e via aerea", ha spiegato il Ceo di Hapag, Rolf Habben Jansen, in una conferenza stampa virtuale il 7 febbraio.

"Non sto dicendo che la loro strategia [quella degli altri gruppi] non sia valida, ma noi abbiamo deciso di non andare in quella direzione".

(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Claudia Cristoferi)