BRUXELLES (Reuters) - Airbnb e altre società di affitti a breve termine dovranno condividere i dati sul numero di persone che utilizzano le loro piattaforme in base alle norme proposte dalla Ue.

La proposta della Commissione arriva in un momento in cui popolari destinazioni turistiche come Parigi, Venezia e Barcellona incolpano Airbnb di aver aggravato la situazione di carenza di alloggi mandando via i residenti a basso reddito.

Ma le città più piccole e le aree rurali vogliono attirare più turisti attraverso piattaforme di affitto online, che coprono un quarto di tutte le sistemazioni turistiche in tutta l'Unione europea.

La proposta della Commissione rappresenta uno sforzo per gestire il mosaico delle diverse leggi nazionali in tutta la Ue che regolano Airbnb e i suoi competitor, cercando al contempo di bilanciare gli interessi delle città e delle aree rurali.

"Le nuove regole proposte aiuteranno a migliorare la trasparenza sull'identificazione e l'attività degli ospiti delle sistemazioni a breve termine, e sulle regole che devono rispettare, e faciliteranno la registrazione degli ospiti," ha spiegato la Commissione in una nota.

"Affronteranno anche l'attuale frammentazione nel modo in cui le piattaforme online condividono i dati e, in ultima analisi, aiuteranno a prevenire annunci illegali. Nel complesso, ciò contribuirà a un ecosistema turistico più sostenibile e supporterà la sua transizione digitale", si legge nella nota.

Reuters ha riportato in esclusiva la proposta della Commissione il 3 novembre.

Secondo le regole proposte, Airbnb e i suoi rivali dovranno condividere i dati sul numero di ospiti e le notti affittate con le autorità pubbliche, una volta al mese, in modo automatizzato.

Le autorità monitoreranno i loro programmi e potranno mettere in atto sanzioni in caso di non conformità.

La proposta dovrà essere approvata dagli Stati membri e dai parlamentari Ue prima che possa diventare legge.

La proposta della Commissione è simile a un accordo in materia di condivisione dei dati che Airbnb ha siglato con Eurostat due anni fa, consentendo alle autorità pubbliche di accedere ai dati trimestrali pubblicati sul numero di persone che utilizzano la piattaforma e sul numero di notti prenotate.

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Stefano Bernabei)