MILANO (MF-DJ)--Il futuro dell'energia in Italia è "tutto nelle rinnovabili, perché costano meno del fossile e perché finalmente abbiamo meno burocrazia", ha detto il Ceo di Alerion al Sole24Ore, aggiungendo che "i prezzi dell'elettricità "non torneranno quelli di tre anni fa, si riassesteranno su un livello che sarà almeno il doppio: tanti settori dovranno cambiare il proprio approccio".

Il 2022 di Alerion "è andato molto bene, nonostante la tassazione sugli extra profitti: siamo in linea con il piano al 2025", ha aggiunto il bolzanino Josef Gostner, che è stato indubbiamente tra gli imprenditori che, per primi, hanno intuito le potenzialità delle fonti green. Oggi, da presidente e amministratore delegato di Alerion, conquistata ormai sei anni fa dopo una battaglia contro Edison-F2i a colpi di Opa prima e in assemblea poi, vede ulteriori e rilevanti margini di sviluppo per il settore. Sulla propria azienda - tra i primi operatori italiani nell'eolico con oltre 800 Mw installati (comprese anche Spagna, Romania e Bulgaria) - ha due certezze: "resterà quotata e non ha bisogno di nuovi capitali per crescere, dunque neppure dell'ingresso di un socio di minoranza", la cui ricerca era stata avviata, e poi interrotta, l'anno scorso.

"Non è la guerra che ha fatto salire il prezzo dell'energia ma il post pandemia, che ha visto la ripartenza dell'industria dopo due anni di fermo; in più non ci siamo accorti subito del corto circuito che si stava creando e questo ha peggiorato le cose", fa notare Gostner. Certo, il conflitto in Ucraina "ha dato una spinta fortissima alle rinnovabili, perché ci siamo resi conto che non possiamo comprare gas a poco prezzo senza essere dipendenti da qualcuno: la soluzione non è il gas liquido, che è costoso come peraltro le navi per trasportarlo, ma l'energia pulita", anche perché - continua - "il contesto generale è stato aggravato dall'inflazione che aumenta i costi accessori dell'energia stessa, come il trasporto".

L'Eureka, dunque, è nelle rinnovabili, "che costano la metà rispetto alle altre fonti: dobbiamo installarle a ogni costo e finalmente le cose in Italia stanno migliorando sul fronte delle autorizzazioni, considerato che la burocrazia insieme con la lobby del fossile è stato il grande freno fino ad oggi allo sviluppo del green", fa notare il numero uno di Alerion, secondo il quale ormai "è il mercato che comanda e vuole prezzi bassi, che si possono fare solo con le rinnovabili, non con il gas".

Il nucleare non servirà neppure come fonte di back up,

cioè di riserva, quando le pale saranno ferme o i pannelli al buio? "No, basteranno gli stoccaggi e ovviamente bisognerà mettere a terra tanto solare e tanto eolico, all'Italia servirebbero 70 Gw, che si possono realizzare in sette-dieci anni. L'idrogeno, quello verde, sarà la batteria delle rinnovabili e farà viaggiare aerei e treni". In questo quadro, Alerion è ovviamente favorita dall'allentamento delle maglie della burocrazia: "Abbiamo 500 Mw in fase finale di autorizzazione in Italia, dove quest'anno abbiamo posato 62 Mw di eolico, e almeno altrettanti di solare in Romania".

Va ricordato che il piano industriale del gruppo controllato dalla altoatesina Fri-El, presentato a inizio 2022, prevede al 2025 una capacità installata lorda di 3,8 Gw e un Ebitda a 440 milioni (dai 132 milioni circa di fine 2021). L'anno scorso, osserva Gostner, "è andato molto bene" - anche se la tassazione, compresi i contributi solidaristici e le tasse straordinarie sugli extra profitti, è costata oltre 100 milioni - e ora "abbiamo tanta cassa, per questo non abbiamo bisogno né di un partner, né di un aumento di capitale", entrambe operazioni ipotizzate nell'ultimo triennio. Infine, rimarca l'imprenditore, "Alerion resta e resterà quotata" nonostante il basso flottante (circa l'11%), perché è uno status essenziale per agire e per finanziarsi sul mercato.

cos


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January 25, 2023 03:30 ET (08:30 GMT)