La nomina di Manfred Knof ad amministratore delegato di Commerzbank apre la strada a una riorganizzazione che potrebbe portare alla chiusura di centinaia di filiali e alla riduzione delle attività estere, anche se qualsiasi cambiamento significativo potrebbe richiedere mesi per essere formalizzato.

L'istituto di credito numero due della Germania, parzialmente di proprietà dello Stato, ha vissuto un periodo difficile dopo le improvvise dimissioni dell'AD e del presidente all'inizio di luglio. Il Cda aveva le mani legate e non poteva quindi intraprendere iniziative mentre peggiorava la situazione della banca.

Tale ostacolo è stato rimosso dopo che sabato il nuovo presidente del gruppo, nominato ad agosto, ha convocato inaspettatamente il consiglio di sorveglianza con meno di 24 ore di preavviso per informarlo riguardo al candidato alla carica di amministratore delegato. Knof, uno dei top manager della rivale Deutsche Bank, ha ottenuto l'appoggio del consiglio.

Secondo banchieri e grandi investitori la decisione pone chiaramente l'accento sulle discussioni in merito alla strategia dell'istituto di credito non redditizia.

Tuttavia le decisioni formali su qualsiasi modifica nella strategia potrebbero richiedere mesi perché Knof entrerà in carica solo il primo gennaio, secondo fonti vicine alla situazione.

La leadership dovrà digitalizzare e standardizzare i processi per ridurre i costi, spiega Andreas Thomae, portfolio manager di Deka, uno dei primi dieci investitori in Commerzbank. "Sembra semplice, ma l'ultimo management team ha fallito", prosegue Thomae.

In gioco ci sono migliaia dei quasi 48.000 posti di lavoro in banca. L'istituto di credito sta valutando la possibilità di tagliare la rete di 800 filiali, dopo averne chiuso di recente 200, secondo persone a conoscenza della situazione.

In agenda figura anche un ulteriore snellimento delle già ridotte operazioni internazionali della banca.

Knof, formatosi come avvocato, ha trascorso la maggior parte della propria carriera presso il gigante assicurativo Allianz prima di entrare in Deutsche Bank nel 2019, dove è stato responsabile della divisione retail in Germania. Il presidente di Commerzbank Hans-Joerg Vetter ha detto ai dipendenti che voleva qualcuno che "mettesse in discussione lo status quo".

In Commerzbank, Knof dovrà trovare un equilibrio tra i desideri del governo tedesco - che possiede oltre il 15% della banca - mentre si avvicinano le elezioni, con quelli di altri investitori delusi. Le azioni del gruppo sono crollate di quasi il 90% nell'ultimo decennio.

Negli ultimi due anni anche i dipendenti sono stati coinvolti in una corsa sfrenata, con un tira e molla di colloqui per la fusione con Deutsche Bank per poi arrivare alla vendita della importante controllata polacca. Knof ha "capacità di leadership umana per i compiti che attendono la banca", ha detto Vetter.

Mentre molte delle più grandi banche europee si dicono pronte a un'ondata di fusioni, manager e investitori ritengono che Commerzbank debba prima mettere ordine in casa propria e poi cercare possibili alleanze.

(Tradotto da Redazione Danzica, in Redazione a Milano Cristina Carlevaro)