MILANO (MF-DJ)--Tentativo di recupero per le Borse europee, che dopo i forti cali di ieri viaggiano in rialzo. Milano segna un +1,44%.

"Un possibile default di Evergrande potrebbe essere un peso significativo per il settore immobiliare cinese, ma pensiamo sia lontano dall'essere il momento Lehman della Cina", sostengono gli esperti di Barclays. Un eventuale default del colosso immobiliare cinese "resta una questione seria, ma riteniamo che gli effetti" sarebbero "principalmente sulla crescita e difficilmente sarebbero esacerbati da una crisi finanziaria. Si tratta di un momento difficile per le autoritá cinesi, ma secondo noi è ben lontano dall'essere il momento Lehman della Cina".

Nel frattempo, "saremmo sorpresi se i problemi" di Evergrande "fossero completamente spazzati via dalle autoritá" cinesi "e se la societá continuasse la sua attivitá senza conseguenze. Piuttosto ci aspettiamo che le autoritá stiano cercando una soluzione che renda Evergrande un cattivo esempio per altre societá con troppo debito e anche probabilmente che faccia imparare agli investitori almeno una versione 'light' di una lezione di rischio di credito in Cina", commentano gli esperti di Nordea.

Ad ogni modo, gli analisti si aspettano che "le autoritá cinesi siano determinate a restringere gli effetti negativi sull'economia e soprattutto sulle famiglie. Evitare un effetto domino dovrebbe essere gestibile per tre ragioni. Primo, i debiti di Evergrande corrispondono al 2% del Pil cinese, nulla confrontato alla bolla dei subprime negli Usa. Secondo, i rischi si stima siano ben distribuiti tra obbligazionisti domestici e stranieri. Terzo, i collaterali per i prestiti bancari sono stimati essere piuttosto buoni".

Nordea evidenzia come i leader cinesi, poi, "comprendano come la fiducia delle famiglie, che è stata giá messa alla prova dalla crisi Covid, non possa deteriorarsi troppo dato che il suo ruolo è estremamente importante per il nuovo modello di crescita della Cina".

Il colosso immobiliare cinese sull'orlo del default Evergrande è stato ieri il "capro espiatorio per la correzione" in una "settimana decisiva per le Banche Centrali", spiega Andrea De Gaetano, analista indipendente, secondo cui "l'incertezza della vicenda Evergrande, che giá pesa sul sentiment, potrebbe dare un'ulteriore ragione alle Banche Centrali per non aver fretta di ridurre la liquiditá".

"Dopo la prima gamba di correzione sui mercati azionari, la comunicazione delle Banche Centrali determinerá l'inizio di un rimbalzo o l'accelerazione della correzione. I top di mercato richiedono tempo per essere confermati, soprattutto quando il rally è sostenuto da forti utili aziendali, oltre che dalla liquiditá. Dopo il rally quasi ininterrotto, iniziato a marzo 2020, una correzione sull'azionario era fisiologica.

Prima Cina e Banche Centrali, poi la prossima stagione di trimestrali aziendali faranno capire se si tratta di una correzione o l'inizio di qualcosa di piú serio", segnala l'esperto, che evidenzia come il Vix, che indica la volatilitá, sia "in salita".

La Fed, spiega Franck Diximier, Global CIO Fixed Income di Allianz Global Investors, domani "dovrebbe confermare i piani per un tapering 'colomba', ma non correre ad agire. Nonostante un contesto ancora incerto, la Banca dovrebbe riaffermare i suoi piani di iniziare il tapering, così da non perdere la fiducia che si è guadagnata sui mercati. Il presidente Jerome Powell dovrebbe restare comunque cauto e posticipare ogni annuncio concreto sulla tempistica e il ritmo della riduzione degli acquisti fino alle riunioni del Fomc di novembre o dicembre".

La cosa "piú importante in un QE, dal punto di vista della politica monetaria, è il suo fungere da segnale: chi investe presume (correttamente, secondo noi) che se il programma di acquisto è in corso, la Fed non alzerá i tassi. Questa aspettativa, dunque la fiducia sul mantenimento dei tassi a zero durante il QE, ha dato un'enorme spinta sia ai mercati, sia all'economia statunitense. E la Fed conta su questa fiducia", commenta Eric Winograd, senior Economist di AllianceBernstein.

pl

paola.longo@mfdowjones.it

(END) Dow Jones Newswires

September 21, 2021 09:00 ET (13:00 GMT)