Ma il gigante di Cupertino e il colosso Usa dell'e-commerce non ci stanno, e annunciano ricorso.

L'istruttoria era stata avviata a luglio dell'anno scorso per accertare se i due colossi Usa avessero messo in atto un'intesa restrittiva della concorrenza vietando la vendita di prodotti a marchio Apple e Beats ai rivenditori non aderenti al programma ufficiale della società fondata da Steve Jobs.

L'indagine, spiega Antitrust, ha accertato che talune clausole contrattuali dell'accordo stipulato tra le due società il 31 ottobre 2018 violano l'articolo 101 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea.

L'Autorità ha erogato una multa di 68,7 milioni alle società del gruppo Amazon e di 134,5 milioni a quelle Apple, intimando di porre fine alle restrizioni, conclude la nota.

"Lavoriamo duramente per creare i migliori prodotti al mondo in grado di offrire una grande esperienza utente. Per garantire la sicurezza dei nostri clienti e l'integrità dei prodotti che acquistano, è importante che i clienti sappiano che stanno acquistando prodotti originali", dice Apple in una nota. "Rispettiamo l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ma crediamo di non aver fatto nulla di sbagliato e intendiamo fare ricorso".

Anche Amazon contesta la decisione dell'Antitrust. "Siamo in profondo disaccordo e intendiamo fare ricorso. La sanzione comminata è sproporzionata e ingiustificata", si legge in un comunicato. "Respingiamo le considerazioni dell'AGCM secondo cui Amazon tragga vantaggio dall'esclusione dei partner di vendita dallo store, poiché il nostro modello di business si basa sul loro successo. Grazie all'accordo con Apple, i clienti italiani possono trovare gli ultimi prodotti Apple e Beats sul nostro store, beneficiando di un catalogo più che raddoppiato, con offerte migliori e spedizioni più veloci", conclude il gigante Usa.

(Elvira Pollina, Giancarlo Navach, in redazione a Roma Francesca Piscioneri)