BRUXELLES/STOCCOLMA (Reuters) - I fornitori di servizi di telecomunicazione europei sono destinati a vincere la loro decennale battaglia per far pagare alle società Big Tech i costi di rete, grazie al sostegno delle autorità Ue e agli sforzi compiuti dal blocco per contenere i giganti tecnologici statunitensi, la mossa più forte adottata finora dall'Unione europea per stabilire uno standard globale.

Lo hanno riferito fonti di settore e delle autorità regolatorie.

Deutsche Telekom, Orange, Telefonica, Telecom Italia e altri grandi operatori sostengono che si tratta di una questione di equità di contribuzione, soprattutto perché i sei maggiori fornitori di contenuti rappresentano poco più della metà del traffico internet di dati.

Google, controllata di Alphabet, Netflix, Meta, Amazon.com e altri giganti della tecnologia, tuttavia, respingono l'idea. Alcuni la considerano una tassa sul traffico internet, mentre un'azienda l'ha addirittura definita un tentativo di appropriarsi dei guadagni di un settore per sostenere la vecchia guardia.

La battaglia per garantire che le Big Tech si facciano carico dei costi della rete si è scatenata dalla Corea del Sud agli Stati Uniti.

Quattro fonti a conoscenza delle trattative ritengono che l'Unione europea, che negli ultimi anni ha approvato con successo regole fondamentali sulla privacy e altri limiti al potere dei giganti tecnologici statunitensi, avrà una nuova occasione per stabilire uno standard globale sui costi di rete.

"La situazione che 10 anni fa era ingiusta oggi è semplicemente insostenibile", ha detto un alto dirigente di un'azienda tlc. "Ciò che è cambiato è che per la prima volta ci stiamo muovendo tutti insieme".

I dirigenti delle Big Tech si preparano a combattere. "Non vediamo alcuna prova di un fallimento nel business model delle telecomunicazioni... tale da giustificare la richiesta di un sussidio da parte di altri settori", ha detto una fonte di una grande società tech. "Si tratta di estorsione, non di economia".

Una norma Ue che fornisca la possibilità di recuperare i costi potrebbe portare a un extra profitto annuale di 3 miliardi di euro per il settore delle telecomunicazioni, secondo Barclays.

Tuttavia, in quello che i dirigenti tlc definiscono come il segnale più chiaro di una possibile vittoria del settore rispetto alle autorità, il commissario europeo per il Mercato interno Thierry Breton ha detto che chiederà il feedback di entrambe le parti prima di redigere la legislazione.

"Una volta che iniziano una cosa del genere, significa che la cosa va avanti e che è seria. Sei mesi fa questo era un tabù intoccabile", ha riferito una fonte del settore tlc.

(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Sabina Suzzi)