(Corregge in paragrafo 6 che Amundi è quinto azionista di Total)

PARIGI (Reuters) - Diversi azionisti di Total intendono esplicitare i timori sull'insufficiente impegno della società per la riduzione delle emissioni di Co2, in occasione dell'assemblea di domani, in un crescente clima di pressione sui temi ambientali per major di gas e petrolio.

L'Agenzia internazionale dell'energia ha segnalato che i nuovi progetti basati su combustibili fossili devono essere interrotti quest'anno se il mondo vorrà raggiungere zero emissioni nette di Co2 entro il 2050, quindi ben prima rispetto a quanto previsto finora dai produttori di greggio.

Total, che negli ultimi anni ha visto crescenti richieste da parte degli investitori di fissare target ecologici più ambiziosi, sta cercando l'appoggio dei suoi azionisti per una mozione sui target ambientali del gruppo, che includono il raggiungimento della neutralità sul carbone entro il 2050.

Tuttavia diversi azionisti francesi e internazionali, tra cui Meeschaert Asset Management (AM), Pme, Ofi, Ircantec, La Française, Sycomore e Actiam, hanno detto o confermato a Reuters l'intenzione di votare contro la mozione o di astenersi.

Oltre a questi, che rappresentanto complessivamente una piccola porzione del capitale di Total, non è immediatamente chiaro quanto sia diffuso il dissenso. Le precedenti iniziative per convincere Total a fissare target ambientali non hanno ricevuto un sostegno sufficiente per cambiare i piani della società.

Amundi, quinto azionista di Total, e Norges Bank, il quarto maggior azionista, hanno comunicato che intendono approvare il piano all'assemblea di questa settimana.

Total non ha voluto commentare le intenzioni di voto prima dell'assemblea generale degli azionisti.

(Tradotto a Danzica da Enrico Sciacovelli, in redazione a Milano Gianluca Semeraro, enrico.sciacovelli@thomsonreuters.com, +48587696613)