Lo comunica la società d'analisi di dati sul traffico aereo ForwardKeys.

I dati - dove vengono paragonate le prenotazioni dal 24 febbraio al 2 marzo e nella settimana precedente il lancio di quella che la Russia ha descritto come "un'operazione speciale" in Ucraina - rappresentanto un primo test della fiducia dei consumatori nei viaggi, in attesa della stagione estiva.

L'aumento dell'inflazione e dei prezzi del greggio hanno anche penalizzato l'outlook economico e compagnie aeree del calibro di Lufthansa, Qantas Airways e la giapponese ANA Holdings hanno segnalato che i prezzi dei biglietti potrebbero salire per coprire i crescenti costi.

Le destinazioni più colpite in Europa sono le nazioni orientali più vicine al conflitto, con un calo delle prenotazioni compreso tra il 30-50% per Bulgaria, Croazia, Estonia, Georgia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia, Slovacchia e Slovenia, in base ai dati di ForwardKeys.

Le prenotazioni per voli nazionali in Russia, uno dei migliori mercati a livello mondiale durante la pandemia, sono crollate del 49%.

(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Stefano Bernabei)