MILANO (MF-DJ)--Ormai la data del 10 ottobre salvo improvvisi (e improbabili) colpi di scena si può dire superata. L'aumento di B.Mps slitta, non si sa ancora con certezza a quando ma la nuova ambizione è che parta la settimana successiva, ad oggi la data cerchiata sul calendario in rosso è il 17 ottobre.

Il prospetto - per rispettare i tempi tecnici di manovre di rafforzamento patrimoniale previste per le società quotate - sarebbe dovuto andare in approvazione presso Consob entro oggi. Così non è stato ma si continua a lavorare per realizzare l'operazione. Lo spiegano fonti a MF-Dow Jones aggiungendo che gli incontri dell'ad, Luigi Lovaglio, con i potenziali investitori proseguono senza sosta e anche le interlocuzioni con i partner commerciali Anima H. e Axa si tengono no stop: "I contatti non si fermano ma mancano ancora impegni scritti", spiega una fonte.

Le strutture continuano a lavorare ma non è ancora stato raggiunto un pre-accordo. Il Monte ha aperto il tavolo negoziale con Anima e Axa

lo scorso 22 settembre in un incontro avvenuto a Londra. Ragionevolmente

Anima potrebbe contribuire fino a una quota del 5% dell'aumento di

capitale e potrebbe riservarsi un extra cash in base agli accordi

commerciali che verranno presi. E' ragionevole pensare che l'apporto

complessivo possa arrivare a un massimo di 200 mln. Questa è una cifra

che entrambe le parti hanno già analizzato anche in passato, ma la

struttura dell'operazione è ancora in via di definizione.

C'è già stata un'apertura della banca sull'estensione della durata (l'accordo in essere scade a fine 2030) e anche sugli impegni e sulle garanzie sia relativi alla raccolta da prodotti e ai target della banca sia alle garanzie sottostanti all'accordo stesso. Occorre capire se sarà sufficiente. L'apporto di Axa si aggirerebbe invece intorno a 100 mln. Va ricordato poi che 1,6 miliardi sono già garantiti dal Tesoro (primo azionista col 64%) mentre gli altri vanno reperiti sul mercato come stabilito dalle norme Ue per far sì che l'operazione non sia letta come un salvataggio di Stato.

"Guardiamo con interesse a opzioni relative all'ingresso di investitori

istituzionali per dare stabilità all'azionariato di B.Mps. L'ingresso di

questi soggetti" in fase di aumento di capitale "dovrà avvenire alle

medesime condizioni previste per agli altri investitori", ha affermato

Lovaglio replicando a un azionista nel corso della recente assemblea.

Lovaglio ritiene che 2,5 miliardi siano necessari per garantire una

adeguata patrimonializzazione anche in un'ottica prospettica. La

tempistica è urgente, in quanto l'operazione è finalizzata per un terzo

dell'importo a finanziare gli esodi volontari per cui è stato

siglato un accordo sindacale che lo stesso top manager ha definito

"soddisfacente" e che permetterà a Rocca Salimbeni di ridurre i costi di

270 mln a partire dal 2023. Le adesioni totali a livello di gruppo sono state pari a 4.125, di cui 110 inerenti all'esodo e 4.015 relative al Fondo. "L'azienda si è riservata la possibilità di analizzare ancora qualche giorno i dati, per assumere le conseguenti decisioni in merito all'accoglimento delle domande", hanno spiegato i sindacati.

Nonostante il contesto di mercato positivo per tutta piazza Affari il titolo oggi ha chiuso in calo. Le azioni delle banca senese hanno

ceduto il 3,38% a 23,98 euro.

claudia.cervini@mfdowjones.it

cce

MF-DJ NEWS

0418:48 ott 2022


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October 04, 2022 12:48 ET (16:48 GMT)