(Alliance News) - Anima Holding e i suoi principali soci sono al centro di manovre strategiche. Il gruppo Caltagirone ha aumentato la sua partecipazione dal 3,2% al 5,3%, consolidando il controllo italiano sulla società di gestione patrimoniale che amministra EUR205,2 miliardi, come riporta martedì il Corriere della Sera.

Banco BPM, Poste Italiane, il fondo Fsi e lo stesso Caltagirone detengono complessivamente il 49,4% del capitale, rendendoli attori chiave per qualunque scenario futuro.

Banco BPM, che a novembre ha lanciato un'OPA su Anima al prezzo di EUR6,20 per azione, si trova a fronteggiare un mercato che valuta il titolo il 4,2% sopra l'offerta, suggerendo l'attesa di un rilancio. Contemporaneamente, UniCredit ha avanzato un'offerta pubblica di scambio su Banco BPM, ma l'operazione appare complicata dall'ascesa di Crédit Agricole, ora al 15,1% di Piazza Meda e potenzialmente destinato a crescere ulteriormente.

Con l'orizzonte strategico che include possibili negoziati su Agos, sportelli bancari eccedenti e il prolungamento dell'accordo tra UniCredit e Amundi, il risiko bancario italiano entra in una nuova fase, con Anima e i suoi soci italiani al centro delle trattative.

Di Antonio Di Giorgio, Alliance News reporter

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