Giovedì Apple ha illustrato i suoi piani per consentire agli sviluppatori di software di distribuire le loro applicazioni agli utenti dell'Unione Europea al di fuori dell'App Store di Apple.

La mossa è in risposta ad una nuova legge dell'UE chiamata Digital Markets Act, che richiede alle aziende con più di 45 milioni di utenti attivi mensili e una capitalizzazione di mercato di 75 miliardi di euro (82 miliardi di dollari), tra le altre cose, di rendere le loro app compatibili con quelle dei rivali e di permettere agli utenti di decidere quali app preinstallare sui loro dispositivi.

A partire da marzo, gli sviluppatori potranno offrire app store alternativi sugli iPhone e scegliere di non utilizzare il sistema di pagamento in-app di Apple, che prevede commissioni fino al 30%. Tuttavia, gli sviluppatori dovranno comunque sottoporre le app alla revisione di Apple per verificare la presenza di rischi di cybersicurezza e di frodi evidenti, e Apple addebiterà una "commissione per la tecnologia di base" ai principali sviluppatori di app, anche se non utilizzano alcun servizio di pagamento di Apple.

Apple ha rilasciato giovedì degli strumenti per consentire agli sviluppatori di iniziare a modificare i loro accordi commerciali, e i consumatori vedranno i cambiamenti con un aggiornamento del sistema operativo iOS a marzo.

Aziende come Spotify Technology e Epic Games, creatore di "Fortnite", hanno affermato per anni che le commissioni e le restrizioni di Apple ostacolavano le loro attività. Ma negli ultimi anni, l'approccio all'App Store di Apple, un tempo monolitico, è diventato un mosaico di regole, in quanto l'azienda tecnologica risponde alle sfide legali e normative.

Ad esempio, all'inizio di questo mese, Apple ha dichiarato che modificherà le regole relative al collegamento delle app a siti web di terzi per il pagamento negli Stati Uniti, per conformarsi alla sentenza di una causa antitrust intentata da Epic. Ma Apple ha anche dichiarato che addebiterà una commissione del 27% sui proventi di questi link-out, che, se combinata con la tipica commissione di elaborazione dei pagamenti del 3%, significa che gli sviluppatori riceveranno pochi vantaggi economici.

Nell'UE, invece, gli sviluppatori potranno utilizzare gratuitamente un processore di pagamento di terze parti all'interno di un'applicazione App Store. Apple consentirà inoltre agli utenti iPhone dell'UE di selezionare un browser web predefinito e un'app per i pagamenti contactless, il che significa che gli utenti UE potranno effettuare pagamenti contactless senza utilizzare il sistema Apple Pay.

Ma anche se gli sviluppatori scelgono di non utilizzare l'App Store o il sistema di pagamento di Apple, dovranno comunque pagare una "tassa sulla tecnologia di base" di 50 centesimi di euro per account utente all'anno.

Apple ha dichiarato che solo i grandi sviluppatori pagheranno la tassa, anche se non ha specificato quanti utenti faranno scattare la tassa. L'azienda ha dichiarato che i primi 1 milione di account utente saranno esenti e che non addebiterà la tassa a organizzazioni non profit, scuole o governi. (Relazioni di Stephen Nellis a San Francisco e Foo Yun Chee a Bruxelles, a cura di Matthew Lewis)