MILANO (MF-DJ)--"Le banche tradizionali stanno terminando la loro era. Il Fintech è il nuovo volto della finanza". Secondo i dati Abi, 6 banche su 10 lavorano per una partnership con aziende fintech. Un settore che attrae sempre più startup e che ottiene finanziamenti pari a 30-40 miliardi di dollari l'anno con una crescita del 300% annuo nel mondo, e del 400% in Europa. Accanto ai colossi come Amazon, Google, Yahoo, Apple, si moltiplicano le imprese che sviluppano "App" per servizi di pagamento online o via mobile, piattaforme per i prestiti tra privati (p2p lending), robo-advisor e bitcoin.

E' quanto emerge dallo studio sul fintech portato avanti da myontop, l'azienda italiana che ha lanciato onTop, piattaforma digitale e wallet di ultima generazione pensata per Pmi, NewCo e Pubblica Amministrazione, che offre servizi finanziari in App tagliando costi operativi e commissioni e che accelera la corsa italiana della tecno-finanza verso il futuro. Nel corso del lockdown derivato dall'avvento della pandemia, il 51% dei clienti italiani ha avuto necessità di interagire con la sua banca e il 73% di questi si dice soddisfatto del servizio ricevuto grazie a strumenti digitali, in particolare della possibilità di eseguire facilmente bonifici e pagamenti online, di interagire con il personale e di firmare documenti in digitale.

In Italia sono più di 300 le nuove imprese FinTech - con nuovissimi servizi mirati, che svolgono un ruolo cruciale nella digitalizzazione del mercato finanziario e nel cambiamento del modo di fare pagamenti, ottenere prestiti e risparmiare e un'ulteriore conferma: il Covid-19 non ha scosso il mondo del fintech che, con una crescita del 12%, ha mostrato resistenza e adattamento di fronte all'emergenza sanitaria e alla difficile congiuntura economica. Il fintech è cresciuto in media del 12% sull'anno precedente e alcuni rami, come quelli di sicurezza, scambio dei dati, servizi di pagamento e digitali per il risparmio, hanno registrato un incremento superiore al 30 e 20 per cento. Soltanto il lending ha riportato un rallentamento dell'8%. I Paesi con lockdown più severi, hanno visto una crescita maggiore nei servizi finanziari, anche in campi come quello dei prestiti on-line, che sembra avere sofferto più degli altri, per ovvie difficoltà di origine e due diligence delle operazioni. In forte sviluppo il fintech nei paesi dell'area Medio Oriente-Nord Africa: +40%, contro l'8% dell'Europa, il 1% della Cina, il 21% di Stati Uniti e Canada e il -3% del Regno Unito.

La "tempesta" Covid-19 che si è abbattuta sui mercati finanziari ha costituito il presupposto di numerosi, anche se non sempre tempestivi, interventi delle Autorità di Vigilanza di settore, le quali hanno cercato di dare indicazioni agli operatori - vincolanti e non - per far fronte alle oggettive difficoltà (in primis organizzative) al fine di porre in essere una serie di adempimenti in capo ad essi, nonché per "rinforzare" ulteriormente alcune garanzie nei confronti della clientela. Obiettivo senz'altro di indiscutibile rilievo; tuttavia, non può che rilevarsi come la serie di provvedimenti intervenuti possono non apparire in linea con la "semplicità" di cui necessita la clientela e che va perseguita soprattutto in contesti emergenziali.

Secondo uno studio di mercato effettuato da myontop nel corso del lockdown derivato dall'avvento della pandemia, il 51% dei clienti italiani ha avuto necessità di interagire con la sua banca e il 73% di questi si dice soddisfatto del servizio ricevuto grazie a strumenti digitali, in particolare della possibilità di eseguire facilmente bonifici e pagamenti online, di interagire con il personale e di firmare documenti in digitale. Sono meno, il 39%, i clienti che hanno interagito con la compagnia assicurativa e di questi il 77% si dice soddisfatto, soprattutto per la facilità di interazione con l'agente e la semplicità del rinnovo della polizza, anche se il 23% degli insoddisfatti si lamenta per le difficoltà di comunicazione. Nel mese di aprile 2020, in particolare, i clienti online delle banche sono aumentati in media del 17% rispetto allo stesso periodo 2019, le transazioni digitali sono cresciute del 32% e i nuovi clienti acquisiti digitalmente sono saliti del 75%. Nell'emergenza è cresciuto l'uso di servizi Fintech e Insurtech, in particolare quelli di identità digitale (utilizzata dal 48% dei consumatori), di telemedicina inclusi nella polizza (6%) e di Robo Advisoring (6%), anche se per alcuni l'effetto potrebbe essere di breve periodo, legato alle necessità contingenti. I consumatori italiani confermano la fiducia nelle istituzioni tradizionali: tra i consumatori che si rivolgerebbero ad almeno un attore per i vari servizi, il 72% affiderebbe la gestione dei risparmi e il 65% la richiesta di un finanziamento alla propria banca, l'83% assicurerebbe la salute con una compagnia assicurativa. Ma sono sempre più propensi a sperimentare anche attori meno tradizionali: per piccoli finanziamenti, il 53% si affiderebbe anche ad attori innovativi, fra cui produttori di smartphone come Apple e Samsung (21%), startup (19%), siti eCommerce come Amazon (19%) e aziende internet come Google e Facebook (17%). E' così, quindi, che attorno alle società finanziarie emerge un ecosistema pronto a intercettare le richieste di user experience di qualità, velocità di risposta, trasparenza e sostenibilità. Sono oltre 300, infatti, le startup Fintech e Insurtech italiane nel 2020 capaci di dimostrare una notevole capacità di adattamento alla crisi: il 54% non ha subito un impatto negativo dopo il primo lockdown e il 19% nell'emergenza ha colto nuove opportunità di business.

cce

MF-DJ NEWS

0415:39 ott 2021

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October 04, 2021 09:40 ET (13:40 GMT)