BRUXELLES (Reuters) - Google, controllata di Alphabet, Facebook e Microsoft sono risultate le prime tre società in termini di spesa per fare lobbying in Europa, nel tentativo di contrastare le nuove norme studiate per limitare il potere dei giganti tech Usa.

È quanto emerge da uno studio pubblicato oggi dalle organizzazioni Corporate Europe Observatory e LobbyControl.

Questi dati dovrebbero rappresentare un campanello d'allarme per la Ue e spingerla a rafforzare i progetti di legge e le norme contro il lobbying, si legge nello studio.

Secondo il report, il tech ora supera anche i settori che tradizionalmente dominavano le attività di lobbying: il farmaceutico, dei combustibili fossili, il finanziario e il segmento dei prodotti chimici.

"Le crescenti munizioni a disposizione delle lobby dei giganti tech e dell'intero settore digitale rispecchia il loro enorme e crescente ruolo nella società", si legge nello studio.

"È degno di nota e dovrebbe essere una fonte di preoccupazione perché le piattaforme possono usare questa influenza per assicurare che le loro posizioni prevalgano su quelle critiche nel dibattito su come stilare le nuove norme per le piattaforme digitali".

Secondo lo studio 612 aziende, gruppi e associazioni spendono oltre 97 milioni di euro l'anno in attività di lobbying su politiche d'economia digitale nell'Unione europea. I dati sono stati inviati dalle società incluse nel Registro di Trasparenza Ue fino a metà giugno di quest'anno.

Google è emersa in testa alla classifica con spese pari a 5,75 milioni di euro, seguita da Facebook a 5,5 milioni di euro, Microsoft a 5,25 milioni, Apple a 3,5 milioni, Huawei Technologies a 3 milioni e Amazon.com al sesto posto con 2,75 milioni di euro, secondo l'analisi.

Google e Huawei hanno fatto sapere che inviano i loro dati sul lobbying al Registro di Trasparenza Ue.

"Abbiamo chiare misure in atto per proteggere l'indipendenza delle persone e delle organizzazione da noi sponsorizzate, tra cui la necessità di divulgare i finanziamenti", ha scritto Google in un'email.

Microsoft ha replicato che "l'Unione europea è stata e rimane un'importante stakeholder per Microsoft. Puntiamo ad essere un partner costruttivo e trasparente per i legislatori europei".

Facebook, Apple e Amazon non hanno al momento commentato.

(Tradotto a Danzica da Enrico Sciacovelli, in Redazione a Roma Francesca Piscioneri, enrico.sciacovelli@thomsonreuters.com, +48587696613)