Google cercherà di invertire la sua fortuna dopo aver perso la sua sfida contro una multa di 2,42 miliardi di euro l'anno scorso, la prima di un trio di casi, mentre il capo dell'antitrust dell'UE Margrethe Vestager ha bisogno di una vittoria dopo le battute d'arresto nei casi che hanno coinvolto altri giganti tecnologici come Intel e Qualcomm quest'anno.

Il capo della concorrenza della Commissione Europea ha dato un giro di vite contro le Big Tech con multe salate per garantire condizioni di parità nell'Unione Europea a 27 Paesi.

La Vestager sta attualmente indagando anche sull'attività pubblicitaria digitale di Google, sul suo accordo pubblicitario Jedi Blue con Meta, sulle regole dell'App Store di Apple, sul mercato e sull'uso dei dati di Meta e sulle pratiche di vendita online e di mercato di Amazon.

Una sentenza del tribunale contro Google, un attore dominante nel mercato della telefonia insieme al rivale Apple, potrebbe avere un impatto su alcuni di questi casi, soprattutto per quanto riguarda il fatto che l'autorità di vigilanza antitrust dell'UE debba prendere in considerazione la rivalità tra i due giganti.

Nella sua decisione del 2018, la Commissione Europea ha affermato che Google ha utilizzato Android per consolidare la sua posizione dominante nella ricerca generale su Internet attraverso pagamenti a grandi produttori e operatori di rete mobile e restrizioni.

Google ha affermato di aver agito come innumerevoli altre aziende e che tali pagamenti e accordi aiutano a mantenere Android un sistema operativo libero, criticando la decisione dell'UE in quanto non in linea con la realtà economica delle piattaforme software mobili.

Il gruppo paneuropeo dei consumatori BEUC, che sostiene la Commissione, ha sottolineato l'importanza della sentenza del tribunale.

"È di fondamentale importanza che la Corte confermi che il comportamento di Google per tutti questi anni è stato illegale e non può continuare, garantendo così che i consumatori possano beneficiare di un ambiente digitale più aperto e innovativo", ha detto il Direttore Generale del BEUC Monique Goyens.

Anche se Google vincerà, dovrà interrompere le pratiche individuate dalla Commissione in base alle regole tecnologiche di riferimento, note come Digital Markets Act, che si applicheranno l'anno prossimo e che mirano a limitare i poteri dei giganti tecnologici statunitensi.

Le parti possono appellarsi per questioni di diritto alla Corte di Giustizia dell'UE, la più alta d'Europa.

Il caso è T-604/18 Google vs Commissione Europea.

(1 dollaro = 0,9830 euro)