ROMA (MF-DJ)--Una grande corsa mondiale al "nuovo oro televisivo", con processi di concentrazione e alleanze trasversali senza precedenti. Uno squilibrio tra globale e locale scatenato dall'irrompere sul mercato dei giganti OTT e dal successo planetario di Netflix. E, contestualmente, favorito dalle nuove tecnologie di accesso e dalla crescita esponenziale degli schermi, un grande cambiamento sul fronte dei consumi TV: nuovi fruitori (Millennials e Generazione Z), nuovi comportamenti di fruizione, nuove abitudini di visione. Con una forte crescita della cosiddetta "TV fuori dal televisore", ovvero della visione di contenuti televisivi, live e on demand, su smartphone, tablet e personal computer.

È questo l'andamento del mercato televisivo che emerge dalla Relazione annuale 2021 di Auditel che il presidente, Andrea Imperiali, ha illustrato al Parlamento. 'Il 2020 sarà ricordato come l'anno in cui la popolazione italiana, segregata dal Covid-19, ha giocoforza compiuto un gigantesco balzo sul fronte della digitalizzazione. Si è dotata, infatti, di nuovi collegamenti internet e di nuovi device; ha imparato velocemente a governarli; ha avviato una fruizione più consapevole dei contenuti multimediali", ha spiegato.

Tuttavia, c'e' "una inquietante zona d'ombra: 3,5 milioni di famiglie italiane ancora non dispongono di una connessione alla rete' che rischiano, nel nuovo contesto, di essere totalmente emarginate dalle dinamiche sociali in atto. La prima occasione per avvicinare le famiglie al mondo digitale 'potrebbe essere, indubbiamente, lo switchoff del 2022, con il passaggio al nuovo standard digitale DVB-T2. Ci si augura, quindi, che vengano rafforzate quanto prima le misure intese a favorire la rottamazione dei vecchi apparecchi, l'acquisto di Smart TV e la copertura ultra-broadband, in modo che non si accresca la disuguaglianza e sia facilitata, appunto, l'inclusione digitale di tutte le famiglie italiane', auspica Imperiali, 'altrimenti, da un lato si perderá l'opportunitá di porre rimedio a una grave distorsione sociale; dall'altro si danneggerá ancora di piú la nostra industria, giá fortemente sotto pressione per le nuove, insostenibili dinamiche di mercato'.

Imperiali ha poi messo l'accento sulla crescente concentrazione del mercato Tv dovuta "all'irrompere di soggetti con dimensioni di scala globali e che sfuggono a ogni forma di regolamentazione e controllo" con "un aumento della pressione competitiva sugli operatori tradizionali". Netflix è 'giunta, ormai, ad avere il maggior numero di clienti di qualunque altra attivitá televisiva nel continente e che vede competere, sul terreno dello streaming, player globali quali Amazon, Apple, Discovery, Disney, Viacom. Soggetti che singolarmente dispongono, ormai, di una potenza finanziaria maggiore di tutti gli operatori tradizionali messi insieme, e con la cui scala sono capaci di produrre, e acquisire, un volume di contenuti di alta qualitá che la maggior parte dei concorrenti locali non potrá mai eguagliare, potenziando, al contempo, imponenti infrastrutture distributive'.

Non solo. Favoriti dal lockdown nei Paesi industrializzati, i colossi dello streaming hanno visto crescere in maniera esponenziale gli abbonamenti; e raggiunto capitalizzazioni di borsa vertiginose al punto da proporsi oggi con nuovi modelli di business basati non piú solo sulla subscription ma anche sulla raccolta pubblicitaria. Un'ulteriore insidia, questa, per gli operatori tradizionali, giá messi sotto pressione, proprio sul fronte della raccolta, dall'espansione incontrollata di giganti della rete quali Facebook e Google. 'E da tempo, ormai, penalizzati, per paradosso, proprio dalla loro disciplina regolatoria', ha avvertiti Imperiali.

'Questo squilibrio si estende oggi anche al cuore della Tv, ovvero le trasmissioni lineari dei grandi eventi live, come per esempio le partite di calcio, con Amazon che acquisisce i diritti della Champions League e Dazn che si aggiudica gli incontri della Serie A, come giá ha fatto Netflix in Francia con la Ligue 1'.

Eppure, in un contesto così difficile, tutti i grandi network pubblici e privati dell'Unione, invece di lamentarsi per la lentezza delle decisioni politiche, l'asimmetria delle condizioni regolatorie e il contesto competitivo sbilanciato a favore degli OTT, hanno dimostrato di avere la volontá e le capacitá per adattarsi al mutato quadro competitivo. Si sono messi in gioco; ed hanno risposto con determinazione alla svolta che la nuova domanda imponeva. Così, oltre a potenziare l'offerta lineare, hanno implementato quella in streaming, con innovative proposte sia in termini di contenuto che di strategie distributive. Hanno cominciato a ripensare la programmazione - a monte e a valle della messa in onda - per intercettare i nuovi target e i nuovi comportamenti di fruizione, estendendo così il ciclo di vita dei contenuti e ridefinendone le logiche di distribuzione. Hanno compreso appieno l'importanza di strutturare i programmi in clip, per poterli redistribuire sui device digitali e favorirne, così, il consumo in mobilitá secondo la formula any-where, any-time, any-device', ha sottolineato.

La combinazione di questi fattori sta radicalmente ridisegnando l'industria televisiva, ha avvertito il presidente, "non è un level playing field. Non stiamo assistendo, cioè, a una normale e normata competizione. Semmai, vediamo consolidarsi, giorno dopo giorno, condizioni di concorrenza asimmetriche e sempre meno eque ed uniformi. Accresciute da uno squilibrio crescente tra la dimensione globale e quella locale degli operatori europei. Non è esagerato dire, perciò, che, se non interverranno correttivi quanto mai urgenti, la cosiddetta democrazia digitale rischia di essere inghiottita da una oligarchia dispotica". Imperiali, perciò, ha voluto ricordare che "le Istituzioni e le Autorità di regolazione hanno un ruolo più che mai fondamentale in questo rivoluzionato contesto".

Per la Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, 'fondamentale si rivela il contributo di grande competenza ed esperienza fornito da Auditel in un contesto, come quello dei media e delle nuove tecnologie, sempre più complesso e articolato".

Secondo Anna Ascani, Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico, 'il percorso di innovazione tecnologica di Auditel è da apprezzare e sostenere. La tutela dell'industria TV è fondamentale per il Paese e per il suo sviluppo economico, nella prospettiva di valorizzare l'identità culturale italiana e la qualità dell'informazione. Quest'industria rappresenta, inoltre, un'importante leva occupazionale peraltro con una particolare prevalenza femminile e giovanile. Il Mise è impegnato in un processo fondamentale per favorire l'inclusione digitale e Auditel potrebbe dare un contributo rilevante anche all'interno del Tavolo TV 4.0 sulle politiche relative allo Switch-off del nuovo standard digitale".

Secondo Giuseppe Moles, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all'Editoria 'l'ultimo anno, connotato dalla pandemia, ha accentuato la necessitá di un arricchimento di contenuti e delle possibilitá, mettendo però anche in evidenza i limiti infrastrutturali esistenti, circa la possibilitá di accedere alla rete e restare connesso non solo alla rete ma al mondo. E' evidente che l'avvento delle nuove tecnologie ha portato nuove esigenze, economie, infrastrutture, modalitá di fruizione, passando da un'informazione generalista ad una proattiva, imponendo il ripensamento dello share e della competitivitá'.

Alberto Barachini, presidente della Commissione di Vigilanza Rai, ha sottolineato di 'guardare con grande favore il percorso che sta compiendo Auditel, non solo per la complessiva modernizzazione del sistema ma anche per gli impatti e i risvolti che riguardano il servizio pubblico, che deve essere il traino di questa rivoluzione. La rilevazione dei device digitali deve costituire la premessa fondamentale ad un ruolo ancora più centrale e universale che il servizio pubblico dovrà svolgere nel prossimo futuro'.

Per Giacomo Lasorella, presidente Agcom, "Auditel costituisce un presidio fondamentale e un'antenna straordinaria in grado di monitorare i cambiamenti in atto nella società italiana. L'Indagine sulle piattaforme avviata dall'Autorità rappresenta un intervento organico, con una metodologia innovativa, per mappare in maniera complessiva il mondo delle piattaforme e valutarne tutti gli effetti che producono nei mercati. All'interno di questa mappatura, la misurazione degli ascolti e delle visualizzazioni riveste un ruolo sempre più centrale. L'obiettivo è quello di avere una prospettiva di insieme del settore", ha concluso.

pev

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May 24, 2021 09:06 ET (13:06 GMT)