La legge è l'ultima di una serie di proposte analoghe introdotte dal Congresso che puntano a tenere sotto controllo le imprese del tech, inclusi nomi al vertice del settore come Facebook and Apple. Fino ad ora nessuna di queste è diventata legge, anche se una proposta per aumentare le risorse dell'antitrust, è stata approvata al Senato.

La proposta, che secondo l'ufficio di Klobuchar sarà presentata all'inizio della prossima settimana, è pensata per completare una misura approvata dalla commissione Giustizia della Camera. Le proposte di legge devono essere approvate da entrambi i rami del Congresso per diventare legge.

La proposta di Klobuchar e Grassley proibisce esplicitamente alle piattaforme digitali di imporre alle aziende che operano sui loro siti di acquistare i beni o i servizi della piattaforma medesima, oltre ad impedire di truccare i risultati delle ricerche interne per favorire i propri beni o servizi.

"Dal momento che le piattaforme digitali in posizione dominante - alcune delle più grandi aziende che il mondo abbia mai visto - tendono a favorire in maniera sempre più chiara i propri prodotti e propri servizi, è necessario mettere in atto delle misure che consentano alle piccole aziende e ai piccoli imprenditori di avere successo nel mercato digitali", ha affermato Klobuchar in un comunicato.

Klobuchar è a capo della sottocommissione Antitrust al Senato, parte della commissione Giustizia, mentre Grassley è il repubblicano di punta nella commissione Giustizia. Altri firmatari della proposta sono democratici come il senatore Dick Durbin, a capo della commissione Giustizia, Richard Blumenthal e Cory Booker, e repubblicani Lindsey Graham, John Kennedy e Cynthia Lummis.

(Tradotto da Luca Fratangelo in redazione a Danzica, in redazione a Roma Stefano Bernabei, luca.fratangelo@thomsonreuters.com, +48587696613)