È quanto comunicato dall'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (Esma).

L'autorità di sorveglianza dei mercati dell'Unione ha definito gli "obblighi di negoziazione su azioni", che indicano le piattaforme su cui le banche e altri utenti del mercato azionario trattano le azioni quotate nella Ue dopo il 31 dicembre, quando terminerà l'accesso totale della Gran Bretagna al blocco.

Le azioni quotate sulle borse all'interno del blocco potranno essere negoziate ancora sulle piattaforme di Londra se trattate in sterline, si legge nella nota dell'Esma, mentre gli scambi in euro andranno condotti esclusivamente all'interno del blocco.

La piattaforma paneuropea Cboe, con sede a Londra, Turquoise, di proprietà di Lse, e Aquis Exchange negoziano azioni quotate sui listini della Ue e non era stato ancora chiarito se queste operazioni dovessero cessare il 31 dicembre per i clienti interni al blocco.

"Questa revisione delle indicazioni punta a prendere in considerazione la situazione specifica in cui verte un piccolo numero di emittenti Ue, le cui azioni vengono negoziate principalmente in sedi britanniche e in sterline", ha comunicato l'Esma.

L'Esma ha detto di aver fatto "il possibile" per evitare uno scontro con la Gran Bretagna in merito al luogo in cui le azioni andranno negoziate a partire da gennaio.

Il Regno Unito, tuttavia, deve ancora delineare le proprie regole sulla contrattazione, da parte di investitori esterni al blocco, di azioni quotate sulle borse dell'Unione.

Uno scontro tra l'approccio della Ue e quello del Regno Unito potrebbe portare a una divisione delle negoziazioni, mossa che secondo le banche danneggerebbe i prezzi.

Cboe, Turquoise e Aquis hanno già aperto degli hub all'interno dell'Unione europea per offrire la possibilità di negoziare azioni denominate in euro quotate sulle borse Ue, evitando ai clienti di subire interruzioni delle attività di trading nel caso di uno scontro tra le due parti.

Meno di 50 azioni quotate nella Ue vengono trattate in sterline a Londra, meno dell'1% del trading complessivo Ue, secondo Esma.

(Tradotto da Redazione Danzica, in redazione a Milano Cristina Carlevaro)