MILANO (Reuters) - Faac, società che fornisce soluzioni per l'automazione e il controllo degli accessi che fa capo all'Arcidiocesi di Bologna, sta valutando la possibilità di quotarsi a Piazza Affari, secondo tre fonti vicine alla situazione.

Il gruppo potrebbe scegliere le banche per l'Ipo nelle prossime settimane, secondo una delle fonti, che spiega tuttavia come il processo sia in fase preliminare. Un'altra fonte avverte che un deal non è tuttavia certo.

No comment da parte di Faac.

Faac è di proprietà dell'Arcidiocesi di Bologna. Michelangelo Manini, morto nel 2012, unico figlio del fondatore, ha infatti lasciato la quota di maggioranza di sua proprietà in eredità alla Chiesa di Bologna.

Nel 2015, dopo aver risolto alcune dispute sull'eredità, l'Arcidiocesi di Bologna ha acquistato dal socio di minoranza Somfy le quote rimanenti, salendo al 100% del capitale del gruppo e istituendo un trust per la sua gestione.

Nel 2019 il gruppo noto per i cancelli e le porte automatiche ha registrato ricavi per circa 461 milioni di euro e un margine operativo lordo di 98 milioni, secondo gli ultimi dati disponibili presso la camera di Commercio.

Nell'ultimo anno la società ha messo a segno due importanti acquisizioni.

Lo scorso giugno aveva annunciato l'acquisto di alcune attività relative alle porte automatiche e a scorrimento veloce di Agta Record dal gruppo svedese Assa Abloy per 100 milioni.

A dicembre 2020 invece Faac ha comunicato l'acquisizione del gruppo Tiba, operante nel settore della fornitura di sistemi completi di gestione dei parcheggi a pagamento per 135 milioni di dollari, portando i ricavi del gruppo oltre i 620 milioni di euro.

(Elisa Anzolin, in redazine a Roma Francesca Piscioneri)