ROMA (MF-DJ)--C'è un piano, sulla scrivania di Mediobanca, che potrà rappresentare il terreno su cui costruire il futuro compromesso tra i protagonisti della battaglia andata in scena per il rinnovo del board delle Generali Ass. Rinnovo che nelle prossime ore verrà completato con la definizione dell'assetto di governance che passa dalla nomina dei comitati endoconsiliari. Si tratta di un passaggio chiave per l'equilibrio futuro della compagnia e, riporta il "Sole 24 Ore", si starebbe svolgendo in un clima piuttosto disteso, complice il fatto che nel quartier generale del gruppo Caltagirone l'attenzione sul dossier del Leone resta alta ma senza spinte bellicose.

Il quadro attuale, di calma apparente, non risolve però il problema alla radice, prosegue il quotidiano. La visione strategica tra i due blocchi di azionisti, da un lato quelli guidati Piazzetta Cuccia che hanno supportato la proposta del board e dall'altro il fronte dei privati, con in testa Caltagirone, resta distante. E in prospettiva i nodi potrebbero tornare al pettine. Ecco perché consulenti e advisor sono tornati a lavorare su un progetto che possa archiviare il conflitto.

L'idea, già esplorata in passato dall'istituto, prevede l'uscita della banca dalle Generali in cambio di una grande operazione industriale nel wealth management che potrebbe coinvolgere, secondo quanto ricostruito dal "Sole 24 Ore", uno dei tre potenziali target: Mediolanum, Banca Generali e Azimut. Una sorta di do ut des, la definisce una fonte, che calato in questo particolare momento di assestamento potrebbe rivelarsi soddisfacente per l'intera platea: Mediobanca e il suo amministratore delegato Alberto Nagel riuscirebbero a compensare il ricco flusso di utili generato da Trieste con una partecipazione industriale; Francesco Gaetano Caltagirone e Leonardo Del Vecchio, soci forti del Leone e della stessa Piazzetta Cuccia, diventerebbero i dominus del gruppo assicurativo.

gug


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May 11, 2022 02:25 ET (06:25 GMT)