MILANO (MF-DJ)--La riunione fiume dei consiglieri non esecutivi di Generali Ass.- iniziata intorno alle 16h30 - e propedeutica all'avvio dei lavori per la creazione di una lista in vista del rinnovo della governance previsto con l'assemblea della prossima primavera, è ancora in corso. Tredici consiglieri si stanno confrontando sul tema, ma - salvo sorprese dell'ultima ora - un'intesa tra i vari azionisti, schierati su posizioni contrapposte, è piuttosto lontana. In base a quanto si apprende il ceo del Leone Philippe Donnet dovrebbe dare la sua disponibilità a proseguire nell'incarico. Comunque andrà non risulta sia stato ancora identificato - da chi chiede discontinuità -un candidato concreto per un'eventuale alternativa.

Va ricordato che ieri Leonardo Del Vecchio ha ufficializzato la sua salita al 5,003% in Generali Assicurazioni tramite Delfin. La mossa era attesa dopo che Francesco Caltagirone e Mr. Luxottica sono usciti allo scoperto e hanno unito le forze per chiedere un cambio netto della gestione Generali Ass., che passi per il ceo Philippe Donnet. I due imprenditori, che nei giorni scorsi hanno ulteriormente arrotondato le quote nella compagnia, arrivando rispettivamente al 6,02% e al 5%, hanno stipulato un patto di consultazione.

Un Cda sul tema è già stato convocato per il 27 settembre. Il Consiglio è il luogo dove tutti gli azionisti sono rappresentati - comprese le minoranze - e il Board ha piena facoltà di presentare la sua lista. In vista del rinnovo è quasi scontato che il Cda presenterà la sua proposta di candidati (i numeri per un elenco in continuità sembrano esserci) e in tal caso, secondo quanto si apprende, Mediobanca sarebbe disponibile a supportarla.

Gli azionisti dopo attente analisi stanno iniziando a prendere posizione. In ballo ci sono in particolare le quote delle famiglia Benetton e della Fondazione Crt, che detengono rispettivamente il 3,97% e l'1,8% della compagnia. La fondazione torinese non ha ancora sciolto la riserva e secondo quanto apprende MF-Dowjones è ancora in fase di attenta analisi. Nei prossimi giorni la sua posizione potrà essere più chiara, ma al momento ogni decisione è prematura. Se la quota di Crt si unisse a quella dei Benetton (3,97%) ed entrambe convergessero verso le posizioni di Leonardo Del Vecchio e Francesco Caltagirone, il fronte contrario a Donnet si posizionerebbe intorno al 16%. Mediobanca detiene circa il 13% ma potrebbe allearsi con DeAgostini, dunque i due fronti sarebbero praticamente paritetici.

A decidere il futuro di Donnet in assemblea sarebbe quindi il più grande azionista di Generali Ass., cioè il mercato che detiene quasi il 70%. Sarà il mercato a decidere se i target raggiunti da Donnet sono apprezzabili, così come la remunerazione che è stata distribuita agli stakeholders. E sarà sempre il mercato a stabilire se la governance che era stata votata in assemblea da tutti gli azionisti (compresi quelli che oggi se ne lamentano) è all'altezza di un player come le Generali.

L'auspicio di tutti è che si trovi una convergenza tra gli azionisti prima dell'assemblea, appuntamento visto come troppo lontano. Le diplomazie sono al lavoro.

cce

claudia.cervini@mfdowjones.it

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1419:15 set 2021

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September 14, 2021 13:16 ET (17:16 GMT)