Con una mossa un po' a sorpresa Caltagirone, che aveva sfidato la proposta di conferma del Ceo Philippe Donnet proponendo una propria lista per il rinnovo del board e l'ex manager triestino Luciano Cirinà come candidato AD, si è dimesso dal board a fine maggio.

A riprova di tensioni persistenti sulla governance, ieri Roberta Neri, prima non eletta della lista Caltagirone e designata dal comitato nomine per succedere nel board all'imprenditore romano, ha rifiutato l'incarico.

Il rifiuto di Neri potrebbe quindi far approdare in Cda proprio lo sfidante di Donnet.

Una fonte vicina alla situazione ha spiegato che Neri ha chiesto che la sua cooptazione incontrasse il favore di tutti i membri del board.

Lo statuto di Generali prevede che in caso di cessazione di un amministratore sia nominato consigliere "il primo dei candidati non eletti della lista alla quale apparteneva l'amministratore cessato, purché sia ancora eleggibile e disponibile ad accettare la carica e appartenente al medesimo genere".

Con la proposta di Neri, il comitato nomine ha quindi dato un'interpretazione ritenuta in linea con lo statuto, ma non letterale. La mancanza di una applicazione letterale dello Statuto, nel confermare il genere del candidato che subentra a quello uscente, ha determinato il voto contrario dei due rappresentanti della lista Caltagirone, Marina Brogi e Flavio Cattaneo, secondo due fonti vicine alla situazione.

I successivi due nomi nella lista Caltagirone sono Claudio Costamagna, che era stato indicato come presidente, e a seguire Cirinà.

Il comitato tornerà a riunirsi per proporre un nuovo candidato e non è escluso che la proposta possa essere portata al Cda già convocato per il 22 giugno.

Ieri il Cda ha ridefinito i comitati endoconsiliari e ha attribuito al comitato investimenti la competenza, tra le altre, "di istruire operazioni di investimento e disinvestimento di competenza del consiglio nonché operazioni di merger&acquisition e alleanze e partnership industriali, anche attraverso la costituzione di joint-venture, aventi un valore non inferiore a 250 milioni".

Sul tema c'era stata una spaccatura nella prima riunione del nuovo consiglio dopo l'assemblea del 29 aprile che aveva visto prevalere nettamente la lista del Cda uscente lasciando a quella di Caltagirone tre posti su 13. Caltagirone, Brogi e Cattaneo avevano rinunciato a far parte dei comitati endoconsiliari chiedendo la costituzione di un comitato per l'esame preventivo di operazioni aventi valore strategico.

Ieri Brogi e Cattaneo hanno dichiarato la disponibilità a far parte dei comitati a partire dal giorno in cui verrà cooptato il nuovo membro.

Il titolo alle 12,20 cede oltre 1% sottoperformando il mercato italiano ma in linea con gli assicurativi europei.

(Gianluca Semeraro, Giselda Vagnoni, editing Stefano Bernabei)