ROMA (MF-DJ)--Silvio Berlusconi non si è ritirato per motivi di salute, "assolutamente no. La sua è stata solo una scelta nell'interesse dell'Italia. Un grande atto di generosità". Lo ha detto al Corriere della Sera il vicepresidente e coordinatore di Forza Italia, Antonio Tajani, aggiungendo che "Berlusconi da tempo si sottopone a check-up generali dopo l'operazione al cuore e il Covid che l'ha colpito, è una questione di precauzione. Ma mai nessuno dei medici che lo seguono lo ha sconsigliato ad intraprendere la corsa o considerato inidoneo ad assumere l'incarico. Non c'è alcuna malattia in corso, non ci sarebbe stata alcuna controindicazione se avesse sciolto la riserva e fosse diventato capo dello Stato".

A sconsigliare la discesa in campo non sono stati neanche i numeri ballerini, "i numeri c'erano. Non posso dire nomi e cognomi o svelare trattative, ma c'era la ragionevole aspettativa che anche molti esponenti del fronte avversario lo avrebbero votato".

Nella scelta di Berlusconi "ha prevalso l'interesse generale. Berlusconi non voleva divisioni, non voleva che il suo nome diventasse oggetto di scontro. Ha sempre collaborato perché fosse fatto il bene del paese, più volte si è messo a disposizione rinunciando all'interesse personale per quello collettivo. E anche stavolta si è mosso da uomo di Stato, come sempre ha fatto e come gli è stato riconosciuto. La sua -ha sottolineato Tajani- è stata una lezione a tutti di attaccamento all'Italia e alle istituzioni". E ora "ha tutte le intenzioni di giocare con gli alleati la partita. E quella che pensa, che pensiamo tutti in Forza Italia, è che sia un nostro diritto proporre nomi di area di centrodestra".

La dichiarazione di Enrico Letta secondo cui altre candidature di centrodestra non sarebbero considerate, "è inaccettabile. Non è pensabile che esista un veto a nomi della nostra area, come fossimo cittadini di serie Benon i rappresentanti della maggioranza degli italiani. Abbiamo esponenti di alto livello, istituzionali, persone capaci, non può esistere un veto verso una parte politica, che noi nei loro confronti mai abbiamo messo. È un discorso che viola il princìpio della democrazia, un concetto illiberale. Non è tollerabile".

"Noi proporremo i nostri nomi e ci confronteremo, perché non siamo noi ad aver mai detto no al confronto. È chiaro che nessuno è certo di portare a casa un risultato, ma è inaccettabile che ci si neghi di fare le nostre proposte". Sul premier "non mettiamo veti, ma diciamo che Draghi sta bene dove sta, perché è l'unico che può tenere assieme una maggioranza tale da reggere un governo di unità nazionale, indispensabile per affrontare pandemia, crisi economicaetener fede agli impegni previsti dal Pnrr. Serve un premier in carica fino a fine legislatura, e lui è l'unico che può farlo". Quanto alle ipotesi Casini e Amato, "noi proporremo un presidente di centrodestra, una rosa, e da qui vogliamo partire. Il resto si vedrà solo dopo, eventualmente", ha concluso.

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January 24, 2022 02:37 ET (07:37 GMT)