ROMA (MF-DJ)--La pandemia non è finita e mette ancora a rischio la ripresa economica. A imprese e famiglie servono ancora gli aiuti da parte del governo, bisogna cioè prorogare le moratorie e le garanzie sui prestiti. Anche l'Ue deve continuare a garantire la necessaria flessibilità sulla classificazione dei crediti, altrimenti gli aiuti da soli non basteranno. Durante un'audizione sul decreto Milleproroghe, davanti alle commissioni riunite Affari costituzionali e Bilancio della Camera, l'Abi torna a chiedere con urgenza al governo di intervenire per prorogare i sostegni venuti a scadenza alla fine del 2021 altrimenti per le imprese ci saranno impatti significativi. Le politiche economiche devono continuare a "essere coerenti con gli obiettivi finora perseguiti, cioè di sostenere le imprese affinchè possano superare il permanere dell'attuale crisi pandemica", ha detto il d.g. dell'associazione, Giovanni Sabatini.

"L'incertezza relativamente alle dinamiche epidemiche è ancora molto elevata, le dinamiche delle più recenti settimane, nonostante gli effetti

del piano vaccinale, sono evidenti. Questo risulta condizionante non solo

per le prospettive economiche e della qualità del credito, ma anche sul

previsto processo di riduzione delle misure di sostegno alle condizioni

finanziarie delle imprese", ha proseguito Sabatini.

"Contrariamente agli auspici -ha sottolineato- l'uscita dalla pandemia non sembra ancora prossima. E' questa la variabile chiave che deve guidare le decisioni economiche sulle misure di sostegno. Il loro

ritiro in un momento in cui sono ancora necessarie, infatti, avrebbe

effetti negativi significativi, soprattutto per le imprese operanti nei

settori più penalizzati dalla pandemia".

E' poi "essenziale" procedere con "adeguata gradualità" garantendo, nel

momento in cui ci saranno le condizioni per una rimodulazione delle misure di sostegno, un "equilibrato ed efficace passaggio dalle misure

emergenziali a misure volte a sostenere la ripresa, anche agendo sugli

strumenti utili ad agevolare la ristrutturazione dei debiti".

Bisogna modificare le misure previste dalla legge di bilancio per il ritorno all'operatività ordinaria perché "il quadro di riferimento è fortemente mutato". Alcune di queste misure, come il ripristino a far data dal 1* aprile delle commissioni per le garanzie e il superamento di alcuni importanti strumenti come la possibilitá di garantire operazioni di rifinanziamento del debito, piuttosto che di cumulare la garanzia dei Confidi con quella del Fondo, "non risultano più coerenti con il contesto economico attuale e con quello previsto nei prossimi mesi", ha proseguito Sabatini sottolineando come "appare quindi opportuno un ulteriore intervento modificativo di quanto adottato con la legge di bilancio, come

espressamente indicato nella lettera inviata il 3 gennaio" dai vertici

dell'Abi al presidente del Consiglio, ai ministri competenti e al governatore della Banca d'Italia.

Nella lettera, ha ricordato Sabatini, viene sottolineato come la "ripresa violenta della pandemia in Europa e in Italia e le conseguenze

sulle attività economiche unitamente ai forti rincari nei prezzi

dell'energia e al permanere delle difficoltá nelle catene degli approvvigionamenti di materie prime e componenti elettronici abbiano

sostanzialmente modificato il quadro in base al quale erano state

rimodulate le misure di sostegno alle imprese nella legge di bilancio in

una logica di progressivo rientro verso condizioni di normalitá".

In relazione al "mutato" contesto, nella lettera veniva evidenziata l'importanza che siano "tempestivamente" riconfermate nella loro interezza tutte le misure di sostegno alle imprese previste dal cosiddetto decreto liquidità e successive modificazioni con "particolare riguardo ai finanziamenti garantiti e alla possibilità di offrire la garanzia pubblica sulle operazioni di ristrutturazione di finanziamenti già erogati e che tale proroga operi almeno fino a quando perdura l'emergenza sanitaria".

Nella logica di rendere "più sostenibile l'indebitamento delle imprese", l'Abi segnala "l'urgenza" di adottare quanto prima il decreto ministeriale per la disciplina delle garanzie Sace "a mercato",

previste dal decreto Liquidità". Poichè l'adozione di questo decreto è subordinata alla verifica della Commissione europea circa la compatibilità rispetto alla disciplina in materia di aiuti di Stato, "auspichiamo che la procedura possa essere espletata nel modo più rapido possibile al fine di consentire la disponibilità di tale ulteriore misura di supporto alle imprese entro i primi mesi di questo nuovo anno".

Sulle regole europee, "occorre una valutazione complessiva e approfondita" con un focus sugli effetti per l'economia. "E' indubitabile che un settore bancario robusto ed efficiente è indispensabile per supportare l'economia nell'uscita dalla crisi e nelle sfide della transizione verso sostenibilità e digitalizzazione. Allo stesso tempo -ha messo in evidenza Sabatini- occorre essere certi che l'impianto normativo europeo sia adeguato alle sfide che ci attendono sia coerente con gli obiettivi piú generali fissati dalla Commissione europea in termini di un'economia europea al servizio delle persone". L'Abi chiede poi la modifica della regola che impone la classificazione in default del cliente in difficoltà, in caso di rinegoziazione, se a questa consegue una riduzione del valore netto del credito dell'1%: "tale soglia, fissata dall'Eba, è eccessivamente restrittiva e rappresenta un forte disincentivo per la banca a proporre accordi di ristrutturazione con

beneficio tangibile per il debitore (dovendo poi classificare quest'ultimo in default, con le relative conseguenze)".

Servono anche "misure volte ad agevolare le imprese nella realizzazione del Pnrr e quindi accrescere le misure di sostegno per la liquidità, soprattutto nell'ambito delle garanzie". Per garantire la liquidità necessaria alle imprese che partecipano alle gare Pnrr, "si dovrebbe prevedere la possibilitá per Sace di controgarantire il rischio di prima o seconda perdita su portafogli di finanziamenti erogati o garanzie fornite o crediti presenti o futuri derivanti da garanzie".

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January 17, 2022 09:01 ET (14:01 GMT)