MILANO (MF-DJ)--Generali Ass. rimarrà importante anche in futuro per

Mediobanca. Ne è convinto l'ad, Alberto Nagel, che ha espresso in modo

chiaro il concetto nella conference call a commento dei risultati

dei nove mesi 2021/2022 archiviati con un utile netto pari a 716 milioni

di euro (+19% a/a).

"Ogni settimana esce qualche articolo di stampa" su possibili nostre strategie future relative alla dismissione della nostra quota in Generali, "ma la realtà è molto diversa", ha sottolineato il banchiere.

Il commento è riferito a una ricostruzione che dà conto di uno studio

circa una possibile uscita di piazzetta Cuccia dal capitale del Leone per

crescere nel wealth management attraverso deal trasformativi. Una

possibilitá che in questa fase storica e con le possibilitá offerte dal

mercato è di lá da venire.

Per rispondere alla domanda Nagel è partito ricostruendo la battaglia

per la governance delle Generali passata dalla conferma del ceo, Philippe

Donnet.

"L'assemblea di Generali ha permesso l'elezione di un cda" attraverso un sistema adottato nelle best practice internazionali, che ha prodotto "una governance competitiva con i peer e in grado di dare maggior indipendenza alla compagnia. Mediobanca per favorire questo tipo di percorso ha rinunciato a proporre la sua lista e ha appoggiato la lista del consiglio. La conseguenza è che Mediobanca continuerà a consolidare a patrimonio netto" la realtá di Trieste "e ad avere il contributo che ha sempre avuto. E' necessario superare la fase di antagonismo ed entrare in una fase di stretta collaborazione con tutti gli attori; questa è la mia ragionevole aspettativa e il mio impegno e penso che questo possa essere il futuro".

Nagel ha chiarito la posizione sul Leone di Trieste anche poco dopo, nella conference call con gli analisti. "Siamo molto contenti della nostra" partecipazione in Generali Ass. e quindi "della nostra esposizione assicurativa che riteniamo anti-ciclica. Qualsiasi altra operazione" ipotizzata dai giornali "non è inclusa nei nostri piani di traiettoria di crescita organica", ha spiegato.

Il banchiere ha quindi chiarito che eventuali mosse di crescita per linee esterne passeranno esclusivamente, in questa fase, da piccole acquisizioni e non da deal trasformativi. "Eventuali acquisizioni per Mediobanca devono avere un rischio limitato nei tre business in cui operiamo. Possiamo guardare a piccole operazioni come advisory boutique o ad altri deal come quello di Bybrook o Barclays. Il resto sono articoli di giornale, un giorno c'è chi cita Anima, l'altro chi cita grandi operatori del wealth management. Non ci sono progetti in corso su merger trasformativi", ha specificato.

L'appuntamento con mercato e stampa è stata anche l'occasione per commentare la salita del costruttore romano, Francesco Gaetano Caltagirone, nel capitale di Mediobanca. Secondo le comunicazioni Consob relative alle partecipazioni rilevanti, l'ingegnere è salito dal 3% a quasi il 5,5% di Piazzetta Cuccia attraverso acquisti tramite tre veicoli: Fincal (all'1,88%), Gamma (allo 0,416%) e Istituto Finanziario (che giá deteneva il 3,043% e ora ha il 3,203%).

"Il nostro compito è gestire il gruppo seguendo un percorso che è quello approvato e comunicato al mercato con il piano industriale, attuandolo e dando soddisfazione a tutti gli azionisti", ha affermato Nagel. "Poi se questi azionisti sono investitori istituzionali o singoli investitori per noi non deve avere importanza. Per noi tutti gli azionisti vanno bene e lavoriamo per tutti gli azionisti. Continuiamo a promuovere il coinvolgimento dei soci e continuiamo ad avere relazioni con tutti loro".

claudia.cervini@mfdowjones.it

cce

MF-DJ NEWS

1118:04 mag 2022


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