ROMA (MF-DJ)--Atlantia cerca di capire le vere intenzioni di Florentino
Perez per conoscere i tempi della presentazione di un'offerta binding su
Autostrade, dopo la manifestazione di interesse inviata la scorsa
settimana in cui si ipotizzava una valutazione di 9-10 miliardi. Niente
esclude che l'eventuale proposta spagnola possa alla fine essere messa in
competizione con quella del consorzio Cdp-Blackstone-Macquarie: va
ricordato che il fronte azionario è diviso tra favorevoli all'uno e
all'altro. E' però un fatto che da ieri il colosso di Madrid, partner con
il 50% meno una azione di Atlantia in Abertis, attraverso il proprio
advisor Santander è nella data room di Aspi per visionare tutti i dati
della concessionaria, compreso il Piano economico finanziario, in modo da
poter esprimere un valore definitivo.
L'accelerazione delle ultime ore, scrive Il Messaggero, è avvenuta con
una lettera firmata dai vertici di Atlantia (il presidente Fabio Cerchiai
e l'ad Carlo Bertazzo) ad Acs, che in risposta alla missiva dell'8 aprile,
ha chiesto di firmare un non disclosure agreement (accordo di
riservatezza) propedeutico all'ingresso nel luogo virtuale dove sono
conservati i numeri dell'attività di Aspi, contratti compresi. Dall'esame
di questi dati potrà essere formulata una proposta vincolante, da
contrapporre eventualmente a quella di Cdp (9,1 miliardi per il 100%, al
lordo di 870 milioni di indemnities legati al crollo del Ponte di Genova e
ai rischi sulla Variante di Valico; vanno però considerati anche i 400
milioni eventualmente rivenienti da ristori).
I tempi per la proposta spagnola devono comunque essere stringenti
perché l'offerta della cordata guidata da Cassa ha due scadenze: entro
venerdì 16 il cda di Atlantia dovrà prenderne atto in modo da convocare
l'assemblea dei soci per sottoporne la valutazione entro il 28 maggio. E
venerdì 16 Atlantia ha convocato il proprio board per rispettare la prima
scadenza (anche se non si esclude la circostanza di un eventuale rinvio
fino al massimo al 28 aprile, vista la situazione). Entro venerdì la
holding assieme ai propri advisor (Mediobanca, Bofa Merrill Lynch,
JpMorgan, Goldman Sachs) dovrebbe avere da Madrid un feedback sulla
tempistica in modo da poter mettere i propri soci nelle condizioni di
valutare entrambe le offerte.
Dalle interlocuzioni fra gli advisor delle parti emerge comunque che il
gruppo iberico sarebbe nelle condizioni di presentare un'offerta
competitiva entro il 20 maggio, in modo che l'assemblea degli azionisti
possa essere convocata a ridosso del 28, termine ultimo fissato dalla
cordata Cdp per l'ok all'offerta.
Fin qui un primo scenario secondo il quale l'offerta di Perez potrebbe
essere oggettivamente in competizione con quella di Cdp. Negli ultimi
giorni ha tuttavia preso consistenza un secondo scenario, cioè la
possibilità che il presidente del Real Madrid proponga a Cdp un'alleanza
(probabilmente sostituendosi a uno dei due fondi o addirittura a entrambi)
per gestire insieme Aspi nell'ambito di un gruppo con valenza europea.
Le somme che Perez sembra disposto a mettere in campo per l'eventuale
partecipazione azionaria (circa 3,5 miliardi rivenienti dalla vendita
degli asset energetici a Vinci e considerati gli 1,4 miliardi impegnati
per una joint venture sulle rinnovabili) gli consentono infatti di
acquistare - alla valutazione massima indicata di 10 miliardi - il 30-35%,
non di più. E non è un caso che il patron di Acs si sia detto pronto a
"far entrare nella trattativa di altri investitori, inclusa Cdp" nella
lettera di manifestazione di interesse della settimana scorsa.
Oltre a far arrivare un messaggio chiaro al governo, Perez ha
volutamente ipotizzato la via per lui più agevole per arrivare alla
fusione tra Aspi e Abertis (controllata, come detto, con Atlantia che ne
possiede il 50% più un'azione). Una via che però non è considerata
percorribile dalla Cassa, né tantomeno dai due fondi. Almeno per ora.
vs
(END) Dow Jones Newswires
April 14, 2021 02:35 ET (06:35 GMT)