MILANO (MF-DJ)--Si chiude il cerchio intorno all'operazione Autostrade per l'Italia. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, i soci di minoranza, che hanno circa il 12% della società, hanno deciso di non esercitare il diritto di co-vendita riconosciuto loro al momento dell'acquisto delle quote da Atlantia nel 2017.

Perciò ormai l'assetto futuro di Aspi appare definito: Cassa Depositi e Prestiti avrà il 44,9%, Blackstone e Macquarie il 21,5% ciascuno, Appia Investments (Allianz, Edf e Dif) il 7% e il fondo cinese Silk Road il 5%. Va ricordato che, benché si sia parlato molto di rinazionalizzazione di Autostrade per l'Italia, in realtà Cdp ha acquistato l'88% in mano ad Atlantia (che a sua volta fa capo alla famiglia Benetton) in cordata con i due fondi e, pur essendo al 51% in questa cordata, alla fine, avendo i soci di minoranza di Autostrade deciso di restare, la sua quota sarà di poco sotto la maggioranza assoluta. Se e come questo inciderà nella futura gestione dell'azienda è da vedere.

La scelta dei soci di minoranza non stupisce, visto che uscendo ora dal capitale di Autostrade per l'Italia avrebbero dovuto sopportare una pesante minusvalenza: circa 600 milioni di euro complessivi. Nel 2017, quando tedeschi, francesi e cinesi comprarono, infatti, la concessionaria era valutata 14,8 miliardi di euro, mentre ora Cassa Depositi e Prestiti e i suoi partner compreranno a una valorizzazione complessiva di 9,3 miliardi. Ad ogni modo, anche se ormai gli assetti della nuova Aspi sono chiariti, perché si arrivi al closing saranno necessari ancora diversi mesi e probabilmente si arriverà al 2022. Innanzitutto bisognerà aspettare il via libera al nuovo piano economico-finanziario da parte del governo, il che da solo richiederà mesi, dopodiché saranno necessarie le consuete approvazioni da parte delle diverse autorità chiamate a esprimere il loro parere sull'operazione.

Lo scorso 12 giugno intanto si è arrivati alla firma del contratto di compravendita tra Atlantia e la newco creata da Cassa Depositi e Prestiti, Blackstone e Macquarie per rilevare l'88% di Autostrade per l'Italia. La nuova proprietà ha dichiarato di puntare alla realizzazione di un vasto piano di investimenti su tutta la rete, a promuovere la digitalizzazione e a migliorare la manutenzione dell'infrastruttura «per garantire i massimi livelli di prestazioni e sicurezza per gli automobilisti», si legge nella nota stampa del consorzio. Dal canto suo Atlantia, che si appresta a incamerare circa 8 miliardi di euro di liquidità, pochi giorni fa ha indicato al mercato le linee strategiche del suo futuro senza più Aspi. Innanzitutto è stato assicurato il ritorno al dividendo e inoltre si è messo sul piatto un piano di riacquisto di azioni proprie che potrebbe valere 2 miliardi di euro. Quanto agli investimenti, sono state indicate tre direttrici: il rafforzamento nei settori in cui il gruppo è già presente (autostrade, aeroporti, sistemi di pagamento e servizi alla mobilità), la diversificazione in settori limitrofi e il lancio di uno strumento per investire in startup.

fch

(END) Dow Jones Newswires

June 18, 2021 02:13 ET (06:13 GMT)