MILANO (MF-DJ)--Arrivati a questo punto, non trovare un accordo sulla cessione di Aspi per 400 milioni ballerini sembra insensato a molti dei protagonisti della trattativa. Il riassunto è ovviamente semplicistico, vista la complessità dell'interlocuzione e la delicatezza del dossier, ma la sintesi resta valida ed è che manca davvero poco.

Da una parte c'è Atlantia, che ha definito non congrua l'ultima offerta che valutava il 100% della controllata autostradale 9,1 miliardi, dall'altra il consorzio guidato da Cdp, di cui fanno parte anche i fondi Blackstone e Macquarie che ritiene la proposta sul tavolo l'unica possibile. In mezzo ci sono 400 milioni, che nel documento presentato dal consorzio Cdp sono quelli che dovrebbero eventualmente spettare ad Aspi per mancati pedaggi causa Covid e che invece il consorzio si impegna a dirottare su Atlantia. Quei soldi sono legati a un decreto e quindi per definizione incerti.

Come anticipato da MF-Milano Finanza, l'obiettivo è rendere quei 400 milioni in qualche modo garantiti, per portare così la valutazione complessiva (ma non l'esborso del consorzio) a 9,5 miliardi, ossia la parte bassa della forchetta di valutazione data ad Aspi dagli advisor indipendenti che hanno lavorato per Atlantia. Le parti sono al lavoro sulle tecnicalità, e sembra che qualche componente del consorzio abbia anche dato un via libera di massima alla soluzione messa sul tappeto. L'accordo però ancora non c'è, anche perché coinvolgerebbe altri soggetti esterni a quelli coinvolti nella trattativa. Qualora però la situazione si sbloccasse il board della holding, già convocato per venerdì 23 aprile, potrebbe rimettere la decisione all'assemblea convocata il 28 maggio. Nel frattempo su tutta la trattativa aleggia l'ombra di Florentino Perez, che ovviamente si allontana più si avvicina un'intesa tra Atlantia e Cdp.

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(END) Dow Jones Newswires

April 20, 2021 02:08 ET (06:08 GMT)