MILANO (MF-DJ)--Secondo quanto riferiscono più fonti finanziarie a milanofinanza.it, il fondo Tci ha smontato tutta la posizione in Atlantia, che era arrivata fino al 10% circa: costruita prevalentemente in derivati a partire dal 2017 e rafforzata durante la lunga telenovela della revoca minacciata della concessione post-Morandi, la quota aveva reso Tci il secondo azionista nel capitale della holding infrastrutturale dei Benetton.

Da comunicazioni Consob, Tci è sceso il 14 aprile dal 9,978% al 3,662%, quando il titolo grazie alle avance di Gip-Brooksfield e alla benzina dell'offerta annunciata da Edizione-Blackstone è salito dai 18,99 euro del 6 aprile fino ai massimi di seduta del 23,15 euro, livelli che Atlantia sta mantenendo dopo che da Ponzano Veneto hanno messo sul tavolo 23 euro per azione più 0,74 euro di dividendo per delistare il gruppo. Da Londra ora i gestori avrebbero azzerato del tutto la propria quota. A quanto viene riferito, oltre alla realizzazione della plusvalenza, il fondo attivista avrebbe preferito infatti dirottare la liquidità su operazioni a rendimenti potenzialmente più in linea con i propri target aggressivi.

La discesa di Tci arriva mentre Schemaquarantatre, la bidco creata dai Benetton per acquisire il controllo totalitario di Atlantia, ha depositato in Consob il documento di offerta e presentato a Banca d'Italia le autorizzazioni per l'acquisto di una partecipazione qualificata indiretta in Telepass. Dopo un lungo iter autorizzativo, l'opa potrebbe partire nella prima quindicina di agosto per concludersi tra fine settembre e inizio ottobre, esattamente un anno dopo la prima visita da banchiere d'affari del ceo di Mediobanca, Alberto Nagel, a Ponzano Veneto per proporre ad Alessandro Benetton il progetto anti-scalata di messa in sicurezza di Atlantia: da lì a qualche mese, la holding avrebbe avuto una cassa da 8,2 miliardi grazie alla cessione dell'88% di Aspi alla cordata capitanata da Cdp Equity.

Secondo quanto ricostruito da milanofinanza.it, il primo incontro sul dossier fra il ceo di Mediobanca e il futuro presidente di Edizione risale infatti a settembre 2021. Il progetto di offerta in tandem con Blackstone viene ritenuto interessante da Benetton jr che però lo mette nel cassetto, perché il processo di riordino nella cassaforte di famiglia che a gennaio 2022 avrebbe portato il figlio di Luciano alla presidenza non era ancora completato e dunque i tempi erano ritenuti ancora non maturi per proporre il disegno agli altri eredi della dinastia.

A inizio marzo 2022 lo scenario viene stravolto perché la visita a Nordest degli aggressivi Brooksfield e Gip, accompagnati dal deputy chairman di Rothschild, Paolo Scaroni, con un piano di spezzatino finale della galassia Atlantia accelera il riassetto grazie a una strategia già pronta che ha permesso a Ponzano di reagire con immediatezza. Con l'opa finalizzata al delisting in fase di perfezionamento.

red

MF-DJ NEWS

0517:53 mag 2022


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May 05, 2022 11:55 ET (15:55 GMT)