MILANO (MF-DJ)--L'eurodrone il nuovo fronte di scontro tra Roma e Parigi. Un dossier industriale e politico insieme: il ministro della Difesa, Florence Parly, si ritrova sulla graticola proprio per non aver ancora portato a casa la vittoria a beneficio del campione nazionale Safran.

Il progetto ha un controvalore di almeno 7 miliardi di euro e coinvolge anche Germania e Spagna, ma la prima partita in gioco è quella per il motore, che vale 500 milioni di euro e vede contrapposti l'italiana Avio Aero (gruppo General Electric) e la francese Safran Helicoptère. La scelta spetta ad Airbus: era attesa in primavera, poi in estate, e ora entro fine anno. «Intanto Avio Aero è oggetto di attacchi mediatici senza precedenti provenienti d'Oltralpe e rimbalzati anche in Germania», spiega l'ad Riccardo Procacci a MF-Milano Finanza, «La tesi è che il nostro motore Catalyst non sarebbe europeo, perché l'azionista di controllo è americano, e quindi adottarlo comporterebbe rischi strategici per il programma e i Paesi coinvolti.

Sono accuse strumentali, vere menzogne per screditarci. Sia Airbus che Occar, (l'agenzia di procurement per gli armamenti, ndr) conoscono bene le nostre credenziali e non hanno mosso rilievi. Anche le istituzioni italiane sono con noi. Il Catalyst è interamente europeo, prodotto in gran parte in Italia dove pre-Covid generavamo un fatturato di circa 2 miliardi di euro, con oltre 4mila dipendenti». Il motore in corsa per l'eurodrone, infatti, non è soggetto al controllo americano per l' export. «Da quando l'Ue ha iniziato a finanziare i programmi militari, i francesi cercano di tenerci fuori, chiedendo che le aziende controllate da capitale straniero vengano escluse dai fondi. Una tesi irragionevole, già respinta nelle sedi opportune, che temiamo si stia rinvigorendo in questi giorni». Un programma che invece non registra interferenze è quello del Tempest, il caccia di sesta generazione anglo-svedese-italiano che schiera Leonardo, Elettronica e Avio Aero, con Bae Systems e Rolls Royce. «Non accusiamo ripercussioni dalla Brexit», afferma Procacci, «l'Italia sta iniziando a stanziare i primi fondi, modesti per ora, circa 20 milioni di euro per avionica, elettronica e propulsione, ma è un inizio. Il Tempest è un treno da non perdere per colmare il gap tecnologico con gli Usa».

fch

(END) Dow Jones Newswires

September 16, 2021 02:42 ET (06:42 GMT)