In un press briefing sui conti il Group Cfo Cristiano Borean non ha commentato le recenti voci sull'acquisizione dell'asset manager Usa Guggenheim e la conseguente possibile vendita di Banca Generali a Mediobanca.

"Siamo azionisti felici di Banca Generali", ha sottolineato a questo proposito.

Sul tema acquisizioni, Borean ha ricordato che il piano 2024 prevede fino a 3 miliardi di euro a disposizione per eventuali operazioni e che il gruppo genera cassa disponibile per M&A per 1 miliardo ogni anno.

Nei primi nove mesi l'utile netto si è attestato a 2,23 miliardi, in calo dello 0,8% rispetto a un anno prima a causa di impairment sugli investimenti in Russia, tra cui la quota nella compagnia Ingosstrakh, per 141 milioni di euro, spiega una nota.

Il dato è comunque superiore a un consensus fornito dalla compagnia di 2,05 miliardi e sarebbe in crescita del 5,5% senza gli impairment sulla Russia.

L'utile operativo, considerato dagli analisti un indicatore più efficace dell'andamento della compagnia, è cresciuto del 7,8% a 4,77 miliardi, sopra le attese di 4,52 miliardi, grazie al contributo positivo dei segmenti Danni e Vita, quest'ultimo aiutato dalla dinamica dei tassi di interesse.

La posizione di capitale resta solida: il Solvency Ratio a fine settembre è al 223% e a fine ottobre è leggermente cresciuto al 225%, ha detto Borean.

Il dato di fine settembre è inferiore di 4,5 punti percentuali rispetto a quello di fine 2021 a causa dell'impatto di alcune operazioni M&A, di novità regolamentari e del piano di buyback da 500 milioni di euro.

I premi crescono dell'1,3% a 59,8 miliardi con uno sviluppo nei Danni del 10,3% grazie soprattutto al ramo non-Auto. Il combined ratio Danni, cresciuto di 2 punti percentuali al 93,3% riflette una maggiore sinistralità oltre all'impatto della situazione di iper-inflazione in Argentina, spiega la nota.

Nonostante lo scenario macro difficile, Generali conferma il proprio impegno sui target del piano e in particolare un tasso annuo composto di crescita dell'utile per azione nel 2021-2024 tra il 6% e l'8% e la distribuzione di dividendi cumulati tra 5,2 e 5,6 miliardi.

(Gianluca Semeraro, editing Stefano Bernabei)