"E' un piano di crescita", ha commentato il Ceo Philippe Donnet in un press briefing, parlando di "obiettivi ambiziosi".

Donnet è finito nel mirino di due importanti soci -- Francesco Gaetano Caltagirone e Leonardo Del Vecchio -- che gli imputano una strategia sull'M&A poco aggressiva e sono contrari al rinnovo del suo mandato in scadenza ad aprile.

"L'M&A non è la parte più importante del piano perché non si basa una strategia sull'M&A. L'M&A resta uno strumento per accelerare la creazione di valore per gli azionisti", ha detto Donnet.

Nel board di ieri Caltagirone ha votato contro il piano, passato con 11 voti su 13 consiglieri, mentre Romolo Bardin, rappresentante di Del Vecchio, non ha partecipato per il poco tempo che ha avuto per esaminare la nuova strategia proposta da Donnet.

I due imprenditori, in un patto con Crt che raccoglie il 15,6%, potrebbero nei prossimi mesi presentare un piano alternativo, insieme a una lista per il rinnovo del Cda con una proposta per il ruolo di AD diversa da Donnet che invece gode dell'appoggio della maggioranza del consiglio uscente e del primo azionista Mediobanca (13% del capitale e 17% dei diritti di voto).

Nel precedente piano, Generali ha speso poco più di 3 miliardi sui 4 disponibili per acquisizioni in Europa e Asia. Oggi continua a guardare ad acquisizioni nel settore assicurativo ai mercati europei in cui è già presente, in particolare nel comparto senior care, e ad aree selezionate in Asia, oltre al comparto viaggi negli Usa. Per l'asset management guarda anche a Stati Uniti e Gran Bretagna oltre che all'Asia, ha aggiunto Donnet.

Per ciò che riguarda le strategie di crescita di Banca Generali, Donnet ha rinviato all'Investor day della controllata nel wealth management che si terrà a febbraio.

Nel dettaglio, il piano prevede dividendi cumulativi per 5,2-5,6 miliardi (contro i 4,5 miliardi del piano precedente che termina quest'anno) e un buyback per 500 milioni, il primo da 15 anni, si legge in una nota.

La crescita composta annua degli utili è vista al 6-8% nei tre anni del piano. È attesa una crescita di oltre 4% nella raccolta premi del Danni non Auto e un valore della nuova produzione al 2024 di 2,3-2,5 miliardi.

Gli investimenti in trasformazione digitale saranno pari a 1,1 miliardi di euro.

"Con il nostro nuovo piano faremo un ulteriore salto di qualità e confermeremo Generali come un gruppo innovativo focalizzato sui clienti e sull'utilizzo dei dati", dice Donnet.

(Gianluca Semeraro, in redazione a Roma Francesca Piscioneri)