MILANO (MF-DJ)--Banca Generali prepara mezzo miliardo di dividendi da distribuire ai soci: in linea con le raccomandazioni di Banca d'Italia e della Banca Centrale Europea l'istituto procederá alla distribuzione delle cedole dopo il primo ottobre e dopo aver verificato la sussistenza delle condizioni predefinite. Considerando dunque anche l'utile 2021 trattenuto per rispettare la politica di dividendi approvata, Banca Generali ha attualmente oltre 500 milioni di dividendi potenzialmente distribuibili.

L'indice di leva finanziaria (Leverage ratio) alla fine del semestre si attesta al 4,3%, con un calo temporaneo dal 4,8% di fine anno legato ad un aumento di liquiditá per ragioni di Tesoreria, e giá prontamente rientrato.

La politica di dividendi 2019-21 prevede un pay-out ratio del 70-80% degli utili generati nel periodo con un floor di 1,25 euro.

"Accogliamo con grande favore la decisione della Bce di non estendere le restrizioni sul pagamento dei dividendi" e il riacquisto di azioni proprie per gli istituti di credito dell'Eurozona oltre settembre, ha affermato l'amministratore delegato e direttore generale di Banca Generali, Gian Maria Mossa, commentando i risultati finanziari, in conference call. L'a.d. ha ricordato che è stato giá allocato il floor di 1,25 euro sui risultati 2021, in aggiunta ai 3,3 euro deliberati per gli esercizi 2019/2020.

Il primo semestre si è chiuso con un utile pari a 190,1 milioni di euro, in crescita del 44% rispetto allo scorso esercizio. La banca sta beneficiando di una crescita strutturale della domanda di advisory finanziaria qualificata e sta perseguendo un percorso di crescita orientato alla sostenibilitá anche finanziaria dei risultati.

Il risultato è stato favorito delle politiche commerciali. Alla fine del semestre la banca ha infatti raggiunto e superato il target di raccolta netta prevista nel piano industriale triennale 2019-2021 realizzando flussi netti per 14,8 miliardi (contro l'obiettivo di oltre 14,5 miliardi) e ha superato il target piú elevato di masse raggiungendo gli 80,4 miliardi (contro il range di 76-80 miliardi).

Si evidenzia il forte aumento dei ricavi con il margine di intermediazione salito a 432,7 milioni (+43%). Al risultato hanno contribuito le commissioni ricorrenti nette (212,4 milioni, +19%) in virtú della crescita delle masse gestite, del miglioramento del mix di prodotto e del lancio di nuove iniziative per la diversificazione dei ricavi. Nello specifico, le commissioni di gestione lorde si sono attestate a 380,5 milioni (+17%) e le commissioni bancarie e di ingresso a 68,7 milioni (+23%) Come giá citato, le commissioni variabili hanno beneficiato dei nuovi massimi raggiunti dai mercati finanziari attestandosi a 165 milioni rispetto ai 73,2 milioni dello scorso anno.

Il margine finanziario è cresciuto a 55,3 milioni (+9%), con una ripresa del margine d'interesse (43,9 milioni, +4%) nel secondo trimestre a cui si è aggiunto un maggiore contributo del trading sul portafoglio di proprietá (11,4 milioni +35%) che ha tratto beneficio della volatilitá dei mercati nel secondo trimestre.

I costi operativi si sono attestati a 112,3 milioni (+2,7%), confermando l'approccio disciplinato nella gestione e il potenziale di leva operativa intrinseca al modello di business.

Al 30 giugno 2021, il Cet1 ratio si è attestato al 15,3% e il Total Capital ratio (Tcr) al 16,5%, a fronte di un requisito vincolante del 7,8% e 11,8%, rispettivamente, previsto dallo Srep. Il calcolo dei ratio patrimoniali è stato effettuato sulla base del livello massimo consentito dalle politiche di remunerazione degli azionisti approvate e presentate in occasione del piano strategico triennale 2019-215 e dunque pari ad un utile trattenuto dell'80% del valore totale.

Banca Generali si avvia verso il completamento del piano triennale con

tutti i target di crescita superati e con prospettive di continuo

miglioramento dei propri risultati, in primis sul fronte della

raccolta che secondo le stime della societá potrebbe toccare un nuovo

record nel 2021.

L'istituto ha confermato la guidance e aperto all'M&A. "Per quanto

riguarda l'M&A siamo sempre aperti a considerare questa opzione come

acceleratore della nostra strategia ma a due condizioni: se il prezzo è

giusto e se il business è facile da integrare. Al momento ci sono

differenti target ma il nostro obiettivo è autofinanziare le

acquisizioni, quindi non vedo operazioni concrete nei prossimi mesi", ha

spiegato Mossa.

cce

claudia.cervini@mfdowjones.it

MF-DJ NEWS

2718:01 lug 2021

(END) Dow Jones Newswires

July 27, 2021 12:02 ET (16:02 GMT)