COMUNICATO STAMPA

RISULTATI PRELIMINARI ESERCIZIO 2022

Banca Ifis: nel 2022 l'utile netto cresce del 40% a 141,1 milioni di euro. La Banca raggiunge con un anno di anticipo l'obiettivo di utile previsto nel Piano Industriale per il 2023

  • L'utile netto del 2022, al netto della PPA, rappresenta il record storico per la Banca.
  • Rivista al rialzo la guidance dell'utile netto per il 2023: 150 milioni di euro rispetto ai 137 milioni di euro previsti nel Piano Industriale 2022-2024.
  • L'attività commerciale della Banca, in crescita in tutti i settori, ha consentito di ottenere risultati eccellenti sia sui ricavi (+15%) sia sugli incassi Npl (+11%), entrambi al massimo storico.
  • Deliberata la proposta di distribuzione di 0,40 euro per azione a titolo di saldo del dividendo per l'esercizio 2022. A novembre 2022 era già stato distribuito l'acconto sul dividendo per l'esercizio 2022 pari a 1 euro per azione. Il totale dei dividendi 2022 (a titolo di acconto e saldo) ammonta, quindi, a 1,40 euro per azione.
  • Il CET1 ratio si attesta al 15,01%, includendo l'utile e al netto del dividendo per l'esercizio 2022, posizionandosi ampiamente sopra i requisiti patrimoniali richiesti, pari all'8,65%.

Risultati Preliminari per l'Esercizio 2022

Dati riclassificati1 - 1° gennaio 2022 / 31 dicembre 2022

  • Il margine di intermediazione, in crescita del 13,4% a 680,5 milioni di euro rispetto ai 599,9 milioni di euro del 2021, beneficia di maggiori ricavi nel Settore Commercial & Corporate Banking, pari a 318,4 milioni di euro (+12,7% rispetto al 2021), nel Settore Npl, pari a 284,3 milioni di euro (+10,4% rispetto al 2021) e nel Settore Governance & Servizi e Non Core, pari a 77,8 milioni di euro (+30,3% rispetto al 2021).
  • I costi operativi, pari a 390,4 milioni di euro (+7% rispetto a 364,8 milioni di euro del 2021), aumentano per le maggiori spese del personale (150,8 milioni di euro rispetto a 141,8 milioni di euro del 2021), principalmente per la crescita della remunerazione variabile e per il contributo, in termini di risorse, collegato all'acquisizione ex Aigis Banca, e le altre spese amministrative (242,4 milioni di euro rispetto a 231,8 milioni di euro del 2021) per maggiori costi legati al recupero dei portafogli Npl e ad alcuni progetti strategici del Gruppo.
  • L'utile netto di pertinenza del Gruppo è pari a 141,1 milioni di euro, in crescita del 40,3% rispetto ai 100,6 milioni di euro del 2021.
  • Il costo del credito è pari a 77,5 milioni di euro, sostanzialmente stabile rispetto al 2021. Il dato del 2022 include 21,7 milioni di euro di rettifiche sul portafoglio Npl a fronte del cambiamento normativo relativo all'innalzamento della soglia minima per il pignoramento delle pensioni.
  • La posizione di liquidità, al 31 dicembre 2022, è pari a oltre 600 milioni di euro di riserve e attivi liberi finanziabili in BCE (LCR superiore a 500%).

Requisiti di capitale2

  • CET1 pari a 15,01% (15,44% al 31 dicembre 2021) e TCR pari a 18,82% (19,63% al 31 dicembre 2021), calcolati includendo l'utile del 2022 e al netto del dividendo.
  1. Le riclassificazioni e aggregazioni del conto economico consolidato riguardano le seguenti fattispecie:
    • le rettifiche/riprese di valore nette afferenti al Settore Npl sono riclassificate fra gli interessi attivi e proventi assimilati (e quindi all'interno della voce "Margine di interesse") nella misura in cui rappresentative dell'operatività di tale business e parte integrante del rendimento dell'attività di business;
    • gli accantonamenti netti su fondi per rischi e oneri sono esclusi dal computo dei "Costi operativi";
    • sono ricondotti nell'ambito dell'unica voce "Rettifiche di valore nette su crediti":
      • le rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relative ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (ad eccezione di quelle relative al Settore Npl di cui al punto sopra nella misura in cui rappresentative dell'operatività di tale business e parte integrante del rendimento dell'attività stessa) e ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva;
      • gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per rischio di credito riferiti a impegni e garanzie rilasciate;
      • gli utili (perdite) da cessione/riacquisto di finanziamenti al costo ammortizzato diversi da quelli del Settore Npl.
  2. Il CET1, il Tier 1 e il Totale Fondi propri (Total Capital) includono gli utili generati dal Gruppo Bancario al 31 dicembre 2022, al netto del relativo dividendo, inclusa la quota distribuita in acconto nel rispetto delle disposizioni di cui al comma 4 dell'art. 2433 del Codice civile.

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RISULTATI PRELIMINARI ESERCIZIO 2022

Roma, 9 febbraio 2023 - Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis, riunitosi oggi sotto la Presidenza di Ernesto Fürstenberg Fassio, ha approvato i risultati preliminari relativi all'esercizio 2022.

"Questo risultato premia un percorso in cui abbiamo continuato a investire sulle nostre persone; un lavoro di team, che unito ai nuovi processi di Governance e alla sostenibilità, ci ha permesso di creare profitto, generando anche un impatto

positivo per i territori e le comunità in cui operiamo", dichiara Ernesto Fürstenberg Fassio, Presidente di Banca Ifis.

"Nel 2022 Banca Ifis ha registrato una forte crescita di tutti i principali indicatori economico-finanziari e industriali. Con un utile netto 2022 che si è attestato a 141,1 milioni di euro, in crescita del 40% rispetto al 2021, la Banca ha superato, in anticipo di un anno, l'obiettivo di utile 2023 previsto nel Piano Industriale, pari a 137 milioni di euro. Si tratta di una performance che rappresenta il massimo storico per la nostra Banca3 guidata principalmente dall'andamento favorevole dei ricavi4. Questi risultati sono stati raggiunti nonostante un contesto macroeconomico caratterizzato da numerose incertezze rispetto allo scenario previsto dal Piano Industriale 2022-2024: la guerra in Ucraina con la conseguente instabilità geopolitica, la crescita del PIL inferiore alle attese, la crescita dell'inflazione e i cambiamenti normativi che hanno inciso sul business Npl e sul business di acquisto di crediti nei confronti della pubblica amministrazione, oltre alla modifica dei parametri del TLTRO attuati dalla BCE a novembre 2022. I risultati positivi ottenuti nel 2022 ci hanno spinto a rivedere a rialzo del 10% l'obiettivo di utile 2023, a 150 milioni di euro rispetto ai 137 milioni di euro stimati nel Piano Industriale 2022-2024. Un obiettivo che si basa sull'ipotesi di una modesta crescita del PIL, con un progressivo calo dell'inflazione e una evoluzione del costo del funding in linea con il consenso di mercato. Sostenuti dai risultati positivi ottenuti nel precedente esercizio e dalla solidità del nostro modello di business, continueremo a lavorare con determinazione alla realizzazione del nostro Piano Industriale", dichiara Frederik Geertman, Amministratore Delegato di Banca Ifis.

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I ricavi del Settore Commercial & Corporate Banking, in crescita del 12,7% rispetto al 2021, riflettono l'efficienza del modello di business di Banca Ifis. La Banca si trova positivamente correlata ai tassi di interesse (l'85% del portafoglio crediti è a tasso variabile), i volumi del Factoring e del Leasing, strettamente legati agli importi delle fatture e al prezzo dei beni sottostanti, hanno evidenziato una dinamica favorevole, riflettendo direttamente l'aumento dell'inflazione, mentre il numero dei clienti del Factoring è aumentato da 7,6 mila del 2021 a 8,1 mila del 2022. Nel 2022 i tassi di crescita della Banca sono stati superiori a quelli dei mercati di riferimento5: il turnover del Factoring - escludendo la componente verso la PA, il cui business è in corso di review in seguito alla Nuova Definizione di Default - è cresciuto del 18,2% (rispetto al +14,5% del mercato) e le erogazioni del Leasing del 38,6% (rispetto al +9,7% del mercato).

Nel Settore Npl, i recuperi di cassa sui portafogli acquistati sono stati pari a 384 milioni di euro, in crescita dell'11% rispetto a 345 milioni di euro del 2021. Procede in linea con le attese l'acquisto di portafogli Npl: nel 2022 Banca Ifis ha acquistato Npl per 2,4 miliardi di euro in termini di GBV. La nuova normativa, che incrementa da 750 euro a 1.000 euro la soglia minima di pignorabilità delle pensioni, ha portato a una stima di minori incassi sul portafoglio Npl per 21,7 milioni di euro, interamente spesati nel 2022.

Il portafoglio di proprietà nel Settore Governance & Servizi Non Core ha beneficiato di titoli di stato con rendimenti legati all'inflazione e dell'acquisto, nel corso del quarto trimestre del 2022, di un portafoglio titoli di debito emessi da primarie istituzioni finanziarie e corporate europee con un rapporto rischio rendimento particolarmente interessante.

La prudente politica di credito ha portato a incrementare ulteriormente le riserve accantonate per far fronte ai potenziali rischi del rallentamento della crescita economica, nonostante, a oggi, non si rilevino segnali di deterioramento. Le rilevanti riserve accantonate per il Covid nel corso dei precedenti esercizi sono state riqualificate all'interno delle predette riserve per far fronte ai possibili rischi macroeconomici. Il Gross Npe Ratio e il Net Npe Ratio si attestano rispettivamente al 5,9% e al 4%. I valori si attesterebbero rispettivamente al 4,3% e al 2,4%, escludendo le riclassificazioni derivanti dall'applicazione della normativa sulla Nuova Definizione di Default ai crediti verso il Sistema Sanitario Nazionale, caratterizzati da un limitato rischio di credito e da lunghe tempistiche di pagamento.

  1. Al netto della PPA
  2. Al netto della PPA
  3. Fonte: Assifact e Assilea

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RISULTATI PRELIMINARI ESERCIZIO 2022

I coefficienti patrimoniali sia della Banca sia del Gruppo, si mantengono ampiamente superiori ai livelli minimi richiesti, con un CET1 Ratio consolidato pari al 15,01% (15,44% al 31 dicembre 2021) e il Total Capital Ratio consolidato pari al 18,82% (19,63% al 31 dicembre 2021). La leggera diminuzione dei ratio patrimoniali rispetto a dicembre 2021 è dovuta allo sviluppo dell'attività commerciale e all'acquisto del portafoglio titoli di debito emessi da primarie istituzioni finanziarie e corporate europee.

Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all'Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un saldo del dividendo per l'esercizio 2022 pari a 0,40 euro (al lordo delle ritenute di legge) per ciascuna delle azioni Banca Ifis emesse e in circolazione (e quindi escludendo le azioni proprie detenute dalla Banca). A novembre 2022 era già stato distribuito l'acconto sul dividendo per l'esercizio 2022, pari a 1 euro per azione. Il totale dei dividendi (a titolo di acconto e saldo) per l'esercizio 2022 ammonta, quindi, complessivamente a 1,40 euro per azione. Il saldo del dividendo 2022, ove approvato dall'Assemblea, verrà messo in pagamento con data stacco cedola n. 27 (ex date) il 22 maggio 2023, data di legittimazione al pagamento del dividendo stesso (record date) il 23 maggio 2023 e data di pagamento (payment date) il 24 maggio 2023.

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RISULTATI PRELIMINARI ESERCIZIO 2022

Principali dinamiche

DATI RICLASSIFICATI6

Il conto economico consolidato al 31 dicembre 2022 del Gruppo Banca Ifis chiude con un utile di pertinenza della Capogruppo di 141,1 milioni di euro.

Di seguito le principali voci economiche dei risultati preliminari relativi all'esercizio 2022 del Gruppo Banca Ifis.

Margine di intermediazione

Il margine di intermediazione si attesta a 680,5 milioni di euro, in crescita del 13,4% rispetto ai 599,9 milioni di euro del 31 dicembre 2021. A tale risultato contribuiscono la crescita dell'Area Factoring, con 171,7 milioni di euro e un incremento del 20,0%, grazie all'aumento del margine di interesse e delle commissioni nette conseguenti all'andamento dei crediti gestiti e la buona tenuta dell'Area Leasing (59,3 milioni di euro, dato in aumento rispetto al 31 dicembre 2021, +6,6%) e dell'Area Corporate Banking & Lending (+4,2% rispetto al dato del 31 dicembre 2021, con 87,5 milioni di euro).

Il margine di intermediazione del Settore Npl si attesta a 284,3 milioni di euro in crescita del 10,4% rispetto al 31 dicembre 2021, soprattutto grazie alle buone performance della raccolta legale riconducibili principalmente al maggior numero di precetti e pignoramenti prodotti. Tale crescita è stata parzialmente controbilanciata dalle performance della raccolta stragiudiziale, le quali evidenziano una riduzione della contribuzione al margine rispetto all'esercizio precedente per effetto soprattutto della riduzione della raccolta degli accordi di pagamento (piani di rientro). In particolare, il contributo della gestione stragiudiziale è pari a 32 milioni di euro e la gestione legale ha fatto registrare un apporto di 101 milioni di euro.

Il margine di interesse del Settore Governance & Servizi e Non Core risulta in aumento di 10,1 milioni di euro rispetto al 2021. L'incremento è dovuto alla crescita di 4,3 milioni di euro del comparto funding di Tesoreria e di 19,7 milioni di euro del comparto Capital Markets che è stata solo parzialmente compensata dal fisiologico minore contributo della PPA e dallo smontamento del portafoglio in run-off dell'Area Non Core. Infine, l'attività sul portafoglio proprietario contribuisce alla crescita del margine di intermediazione per 3,7 milioni di euro, di cui 2,6 milioni di euro per maggiori dividendi e 1,1 milioni di euro legati all'attività di negoziazione. Analogamente, contribuisce positivamente al margine di intermediazione, con una crescita di 3,4 milioni di euro, anche il portafoglio di strumenti finanziari dell'Area Non Core.

Rettifiche di valore nette

Le rettifiche di valore nette per rischio di credito riclassificate includono gli accantonamenti per rischio di credito su garanzie rilasciate e gli utili/perdite da cessione di crediti. Al 31 dicembre 2022 sono pari a 77,5 milioni di euro in linea rispetto al 31 dicembre 2021 ed includono rettifiche per 21,7 milioni di euro sul Settore Npl fronte dal cambiamento normativo relativo all'innalzamento della soglia minima di pignoramento delle pensioni a cui si contrappongono rettifiche per 18,0 milioni di euro sempre sul Settore Npl, effettuate nello scorso esercizio a seguito di un'analisi di dettaglio svolta anche in risposta alla pandemia da Covid-19, in termini di maggiori tempi di incasso sulle posizioni caratterizzate principalmente da vintage più alta.

Costi operativi

I costi operativi sono pari a 390,4 milioni di euro, in crescita del 7,0% rispetto ai 364,8 milioni del 31 dicembre 2021.

6 Le riclassificazioni e aggregazioni del conto economico consolidato riguardano le seguenti fattispecie:

  • le rettifiche/riprese di valore nette afferenti al Settore Npl sono riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati (e quindi all'interno della voce "Margine di interesse") nella misura in cui rappresentative dell'operatività di tale business e parte integrante del rendimento dell'attività di business;
  • gli accantonamenti netti su fondi per rischi e oneri sono esclusi dal computo dei "Costi operativi";
  • sono ricondotti nell'ambito dell'unica voce "Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito":
    • le rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relative ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (ad eccezione di quelle relative al Settore Npl di cui al punto sopra nella misura in cui rappresentative dell'operatività di tale business e parte integrante del rendimento dell'attività stessa) e ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva;
    • gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per rischio di credito riferiti a impegni e garanzie rilasciate;
    • gli utili (perdite) da cessione/riacquisto di finanziamenti al costo ammortizzato diversi da quelli del Settore Npl.

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RISULTATI PRELIMINARI ESERCIZIO 2022

Il cost/income ratio è pari al 57,4% rispetto al 60,8% relativo al 31 dicembre 2021.

Di seguito si riportano le principali componenti della voce:

  • le spese per il personale sono pari a 150,8 milioni di euro. L'incremento del 6,4% è da ricondursi sia ad una crescita delle risorse in forza alla data di riferimento sia a maggiori remunerazioni variabili;
  • le altre spese amministrative al 31 dicembre 2022 sono pari a 242,4 milioni di euro, in crescita del 4,6% rispetto al 2021, principalmente a causa dei maggiori costi legati ai progetti strategici del Gruppo;
  • gli altri proventi netti di gestione, pari a 19,8 milioni di euro, registrano una diminuzione del 28,1% rispetto al 31 dicembre 2021 che, tra l'altro, beneficiava del gain on bargain purchase di 2,9 milioni di euro emerso a seguito dell'acquisizione del ramo d'azienda ex Aigis Banca. Il decremento è collegato principalmente a maggiori oneri di gestione connessi alla svalutazione di altre attività non finanziarie per 3,1 milioni di euro.

Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri

Al 31 dicembre 2022 gli accantonamenti netti a fondi per rischi e oneri presentano un saldo pari a 0,4 milioni di euro, in miglioramento rispetto al saldo di 8,0 milioni di euro al 31 dicembre 2021, sia per la ripresa di 5,7 milioni di euro connessa a garanzie contrattuali prestate sia per alcune transazioni effettuate che hanno sostanzialmente compensato gli accantonamenti che si sono resi necessari.

L'utile netto di pertinenza della Capogruppo

Al 31 dicembre 2022 l'utile netto di pertinenza della Capogruppo si attesta a 141,1 milioni di euro, in aumento di 40,5 milioni di euro (+40,3%) rispetto al precedente esercizio.

Focus sui singoli Settori

Di seguito le principali dinamiche dei singoli Settori che concorrono alla formazione dei risultati economico- patrimoniali al 31 dicembre 2022.

L'utile netto del Settore Commercial & Corporate Banking è pari a 71,0 milioni di euro, risultato superiore per 16,7 milioni di euro (+30,6%) rispetto allo scorso esercizio. Tale risultato è guidato dalla crescita del margine di interesse per 26,8 milioni di euro (+14,2%) e delle commissioni nette (+10,0 milioni di euro, pari al +12,4%) a cui si contrappongono la riduzione delle altre componenti del margine di intermediazione per 1,1 milioni di euro (-8,3% rispetto al dato del 2021, che era positivamente influenzato dalla rivalutazione per 5,0 milioni di euro di un investimento singolarmente significativo) e le maggiori rettifiche di valore nette per 3,0 milioni di euro (+6,5%).

Con riferimento al margine di intermediazione, esso deriva dall'effetto combinato delle varie Aree del Settore come di seguito illustrato:

  • il contributo dell'Area Factoring ammonta, nel 2022, a 171,7 milioni di euro, in aumento del 20,0% rispetto al risultato dello scorso esercizio. Tale risultato è dovuto al maggior contributo sia del margine di interesse (in aumento di 22,7 milioni di euro) sia delle commissioni nette (in aumento di 6,2 milioni di euro), che hanno beneficiato dell'andamento positivo dei crediti gestiti;
  • il margine di intermediazione dell'Area Leasing risulta pari a 59,3 milioni di euro, in aumento rispetto al 31 dicembre 2021 (+3,7 milioni di euro, pari al +6,6%), dovuta per 2,7 milioni di euro al maggiore margine di interesse e per 0,9 milioni di euro alle maggiori commissioni nette;
  • il margine di intermediazione dell'Area Corporate Banking & Lending, pari a 87,5 milioni di euro al 31 dicembre 2022, risulta in aumento di 3,5 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2021 (+4,2%). La variazione positiva è determinata dall'effetto combinato della crescita di 1,4 milioni di euro del margine di interesse (guidata dal positivo contributo del comparto Lending verso le PMI che ha più che compensato la riduzione del comparto Corporate Banking che, tra l'altro, risente del fisiologico minor contributo del rilascio di PPA) da maggiori commissioni nette per 2,9 milioni di euro (principalmente derivanti dal Corporate Banking), e dalla diminuzione per 0,8 milioni di euro delle altre componenti del margine di intermediazione riconducibili al comparto Corporate Banking.

Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 48,5 milioni di euro, in aumento di 3,0 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2021. Tale variazione deriva principalmente da accantonamenti effettuati nel 2022 su singole posizioni deteriorate appartenenti al comparto delle PMI che maggiormente stanno risentendo dell'attuale contesto macroeconomico.

L'aumento sui costi operativi per 5,8 milioni di euro è principalmente dovuto a maggiori spese del personale per incremento complessivo delle remunerazioni, riconducibile sia al diverso perimetro di Gruppo, collegato

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Banca Ifis S.p.A. published this content on 09 February 2023 and is solely responsible for the information contained therein. Distributed by Public, unedited and unaltered, on 09 February 2023 12:30:16 UTC.