COMUNICATO STAMPA

PRIMI NOVE MESI 2021

Banca Ifis: nei primi 9 mesi utile netto a 80,2 milioni di euro. La Banca rivede al rialzo la guidance per fine anno

Nei nove mesi i ricavi della Banca crescono a doppia cifra raggiungendo i 449,2 milioni di euro: il massimo storico, al netto della PPA, grazie a un vigoroso sviluppo di attività nel portafoglio commerciale e alle ottime performance del Settore Npl. Utili in forte progressione, nonostante ulteriori accantonamenti prudenziali per assorbire lo scadere delle misure di sostegno pubbliche a fine anno.

Nel trimestre, record anno su anno dei recuperi di cassa dei portafogli Npl acquistati, che quasi elimina la stagionalità meno favorevole del terzo trimestre. Raggiunto l'obiettivo annuo di acquisto di 3 miliardi di euro di portafogli Npl.

Prosegue il programma di digitalizzazione e, con l'adesione alla Net-Zero Banking Alliance, la Banca rafforza ulteriormente il proprio impegno a contribuire concretamente a un futuro più sostenibile e inclusivo.

Guidance 2021

Per il 2021 Banca Ifis alza le stime e prevede di raggiungere un utile netto tra i 90 e i 100 milioni di euro (era tra 80 e 90 milioni di euro il target comunicato il 5 agosto 2021) e ricavi tra i 570 e i 590 milioni di euro (era tra 540 e 560 milioni di euro la guidance comunicata il 5 agosto 2021).

La guidance è stata predisposta assumendo uno scenario in progressivo miglioramento, nessuno shock macroeconomico o pandemico e il continuativo supporto dei Governi e delle banche centrali alla ripresa economica.

Risultati primi nove mesi 2021

Dati riclassificati1 - 1° gennaio 2021 / 30 settembre 2021

  • Il Margine di intermediazione è in crescita a 449,2 milioni di euro (+39,6% rispetto ai 321,7 milioni di euro del 30.09.2020) e beneficia sia di migliori performance del Settore Npl sia della dinamicità del Settore Commercial & Corporate Banking.
  • I Costi operativi ammontano a 267,6 milioni di euro (+16,6% rispetto ai 229,4 milioni di euro al 30.09.2020) per maggiori costi variabili legati all'attività legale del Settore Npl, per l'inclusione a perimetro di Farbanca e del ramo ex Aigis Banca e per le progettualità ICT.
  • L'utile netto di pertinenza della Capogruppo pari a 80,2 milioni di euro cresce a doppia cifra (+53,2%) rispetto ai 52,3 milioni di euro dello stesso periodo 2020. Escludendo la PPA e la plusvalenza straordinaria di 24,2 milioni di euro di cui beneficiava il 2020 per la cessione dell'immobile di Corso Venezia a Milano, il risultato è quintuplicato rispetto al 2020.
  • Costo del credito pari a 62,4 milioni di euro di cui 19,8 milioni di euro solo nel terzo trimestre. Il dato dell'ultimo trimestre include accantonamenti addizionali per ulteriori 8,1 milioni di euro nel portafoglio Npl per gli effetti di lungo termine legati al Covid-19e per 5 milioni di euro a fronte del rischio di concentrazione su posizioni dell'Area Corporate Banking & Lending.
  • Solida posizione di liquidità: circa 1,8 miliardi di euro al 30 settembre 2021 di riserve e attivi liberi finanziabili in BCE (LCR superiore a 1.500%).

Requisiti di capitale con il consolidamento in La Scogliera

  • CET1 in crescita all'11,68% (11,29% al 31 dicembre 2020) rispetto a un requisito SREP dell'8,12%; TCR: 15,35% (14,85% al 31 dicembre 2020) rispetto a un requisito SREP del 12,5%. Tali risultati sono calcolati senza includere gli utili generati dal Gruppo Bancario nei primi nove mesi del 2021.

Requisiti di capitale senza il consolidamento in La Scogliera2

  • CET1: 16,24% (15,47% al 31 dicembre 2020); TCR: 20,77% (19,87% al 31 dicembre 2020). Tali risultati sono calcolati senza includere gli utili generati dal Gruppo Bancario nei primi nove mesi del 2021.

1 Le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al Settore Npl sono state, nei prospetti seguenti, riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati nella misura in cui rappresentativi dell'operatività di tale business e parte integrante del rendimento dell'attività di business. Anche per tale motivo, al di fuori della peculiare operatività, sono stati classificati tra le rettifiche di valore gli effetti di un'analisi svolta anche in risposta alla pandemia da Covid-19.

2 I Fondi propri, le attività ponderate per il rischio e i coefficienti di solvibilità consolidati al 30 settembre 2021 sono stati determinati avendo a riferimento i principi regolamentari contenuti nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013, come tempo per tempo aggiornati e modificati, e recepiti, ove del caso, nelle Circolari della Banca d'Italia n. 285 e n. 286 del 17 dicembre 2013. In particolare, il CRR prevede, ai fini prudenziali, il consolidamento di Banca Ifis nella Holding La Scogliera. Con finalità informative si è provveduto a calcolare i medesimi indici senza includere gli effetti del consolidamento in La Scogliera. Pertanto, il totale dei Fondi propri qui indicato è relativo al solo perimetro del Gruppo bancario Banca Ifis, come definito ai sensi del D.lgs. n. 385/93, che dunque esclude gli effetti derivanti dal consolidamento ai fini prudenziali nella controllante La Scogliera S.p.A.

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PRIMI NOVE MESI 2021

Mestre (Venezia) 4 novembre 2021 - Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis, presieduto dal Vice Presidente Ernesto Fürstenberg Fassio, ha approvato oggi i risultati dei primi nove mesi del 2021.

«I risultati dei primi nove mesi confermano la capacità della Banca di presidiare con efficacia specifici business e di cogliere le opportunità offerte dal mercato in sensibile ripresa - spiega Frederik Geertman, Amministratore Delegato di Banca Ifis -. L'utile netto di periodo di pertinenza della Capogruppo, pari a 80,2 milioni di euro, va oltre le nostre aspettative; il risultato, calcolato al netto della PPA e delle plusvalenze straordinarie legate alla cessione dell'immobile milanese, è superiore del 25% rispetto allo stesso periodo del 2019 e di circa 5 volte quello del 2020.

I ricavi industriali del periodo sono cresciuti a doppia cifra raggiungendo quota 449,2 milioni di euro, sostenuti dal nuovo mix del portafoglio commerciale e dalle ottime performance del Settore Npl. I ricavi, al netto della PPA (pari a 21,5 milioni di euro) hanno registrato il massimo storico.

Il trend positivo di questi risultati ci porta a rivedere al rialzo la guidance per il 2021 e a stimare un margine di intermediazione compreso tra 570 e 590 milioni di euro e un utile di esercizio compreso tra 90 e 100 milioni di euro. Tutto questo assumendo uno scenario in progressivo miglioramento, nessuno shock macroeconomico o pandemico e il continuativo supporto dei Governi e delle banche centrali alla ripresa economica.

Entrando nel dettaglio, il Settore Commercial & Corporate Banking ha dimostrato di saper adattare rapidamente l'offerta alle esigenze di mercato, grazie alla combinazione di strategia commerciale ed efficienza operativa e tecnologica. Se nel 2020 abbiamo saputo cogliere le opportunità commerciali legate alla forte domanda di mutui garantiti dallo Stato, nel 2021 abbiamo intercettato velocemente e soddisfatto, con prodotti e servizi dedicati, la crescente domanda di factoring legata agli ecobonus e alla ripresa commerciale.

Nel periodo è proseguito il processo di digitalizzazione e sviluppo dei servizi business in ottica omnicanale: è in fase di completamento la piattaforma «Ifis4business» per la clientela factoring che verrà estesa a tutti i prodotti a portafoglio entro il primo semestre 2022. Nel mese di novembre sono previsti il completamento della migrazione del ramo d'azienda ex Aigis Banca e, nell'Area Leasing, il lancio di un nuovo portale digitale di vendita per fornitori, commerciali e clienti che permetterà di ottimizzare la gestione della filiera commerciale.

Segnali positivi arrivano anche dai crediti in moratoria: il 74% dei nostri clienti ha ripreso regolarmente i pagamenti. I rimanenti crediti in moratoria, pari a 211 milioni di euro, sono principalmente costituiti da crediti in leasing, con sottostante veicoli, beni strumentali e mutui principalmente garantiti dallo Stato.

Nei primi nove mesi dell'anno, i recuperi di cassa sui portafogli Npl acquistati hanno raggiunto il massimo storico e si attestano a 252 milioni di euro (+38% rispetto ai 183 milioni di euro dei primi nove mesi 2020) a conferma della resilienza del portafoglio alla crisi. Il 2 novembre abbiamo finalizzato la nostra più grande acquisizione di Npl, rilevando da Cerberus 2,8 miliardi di euro di crediti deteriorati. L'operazione ha consentito di raggiungere in anticipo l'obiettivo di acquisto di portafogli Npl stimato per il 2021, pari a circa 3 miliardi di euro, e fornirà un solido contributo alla profittabilità della Banca nei prossimi anni.

Il CET1, calcolato escludendo l'utile dei primi nove mesi, si è attestato a 11,68% in crescita rispetto all'11,29% del 31 dicembre 2020, a conferma delle capacità di Banca Ifis di finanziare la crescita del business.

La recente adesione della nostra Banca alla Net-Zero Banking Alliance rafforza ulteriormente il nostro impegno per costruire un futuro più sostenibile e inclusivo e ci permetterà di contribuire fattivamente al raggiungimento dell'obiettivo comune di azzeramento delle emissioni nette entro il 2050», conclude Geertman.

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PRIMI NOVE MESI 2021

Principali dinamiche

DATI RICLASSIFICATI 13

Il conto economico consolidato al 30 settembre 2021 del Gruppo Banca Ifis chiude con un utile di pertinenza della Capogruppo di 80,2 milioni di euro.

Di seguito le principali voci economiche dei risultati relativi ai primi nove mesi del 2021 del Gruppo Banca Ifis.

Margine di intermediazione1

Il margine di intermediazione si attesta a 449,2 milioni di euro in crescita del 39,6% rispetto al dato al 30 settembre 2020 che era di 321,7 milioni di euro. Tale aumento di 127,5 milioni di euro è legato principalmente: al miglior contesto economico generale di cui hanno beneficiato tutti i business del Gruppo, al contributo di 14,1 milioni di euro di Farbanca e di circa 3,1 milioni di euro del ramo ex Aigis Banca (non facenti parte del Gruppo Banca Ifis nei primi nove mesi del 2020) e alla variazione positiva delle altre componenti del margine di intermediazione per 18,4 milioni di euro (da 5,4 milioni di euro al 30 settembre 2020 a 23,8 milioni di euro al 30 settembre 2021).

Di tali effetti positivi ha beneficiato in primis il margine di interesse che aumenta del 39,0%, passando da 260,8 milioni di euro al 30 settembre 2020 a 362,6 milioni di euro al 30 settembre 2021.

Le commissioni nette ammontano a 62,9 milioni di euro, in aumento rispetto al dato al 30 settembre 2020 che risultava essere pari a 55,5 milioni di euro (+13,3%); la crescita è guidata da un maggior contributo delle commissioni attive legate all'attività del comparto Finanza strutturata.

Le altre componenti del margine di intermediazione si compongono principalmente come segue:

  • per 6,9 milioni di euro al risultato netto positivo delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (in aumento di 16,3 milioni di euro rispetto al risultato negativo di 9,4 milioni di euro al 30 settembre 2020) che include la variazione positiva netta di fair value di strumenti di capitale e quote di fondi OICR;
  • per 10,3 milioni di euro agli utili netti da cessione o riacquisto di attività e passività finanziarie, in riduzione rispetto agli utili netti pari a 13,5 milioni di euro al 30 settembre 2020, dove i maggiori proventi da cessione di asset (10,4 milioni di euro nei primi nove mesi 2021 contro 6,1 milioni di euro al 30 settembre 2020) hanno solo parzialmente compensato il sostanziale azzeramento nel 2021 degli utili derivanti dal riacquisto di proprie passività;
  • per 6,8 milioni di euro per dividendi generati da azioni presenti nel portafoglio di proprietà del Gruppo, in significativo aumento rispetto al dato di 2,9 milioni di euro nei primi nove mesi del 2020.

Rettifiche di valore nette1

Al 30 settembre 2021 le rettifiche di valore nette per rischio di credito ammontano a 62,4 milioni di euro rispetto a rettifiche nette per 47,9 milioni di euro al 30 settembre 2020. Il dato dei primi nove mesi del 2021 include rettifiche per 17,0 milioni di euro relative al Settore Npl registrate a seguito di un'analisi di dettaglio in fase di completamento, svolta anche in risposta alla pandemia da Covid-19, in termini di maggiori tempi di incasso principalmente sulle posizioni caratterizzate da vintage più alta.

Costi operativi

I costi operativi sono pari a 267,6 milioni di euro, in aumento rispetto ai 229,4 milioni di euro al 30 settembre 2020 (+16,6%).

Di seguito, le principali componenti della voce:

1 Le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al Settore Npl sono state, nei prospetti seguenti, riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati nella misura in cui rappresentativi dell'operatività di tale business e parte integrante del rendimento dell'attività di business. Anche per tale motivo, al di fuori della peculiare operatività, sono stati classificati tra le rettifiche di valore gli effetti di un'analisi svolta anche in risposta alla pandemia da Covid-19.

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PRIMI NOVE MESI 2021

  • le spese per il personale, pari a 103,7 milioni di euro, registrano un incremento del 16,1% (89,3 milioni di euro al 30 settembre 2020). L'aumento di tale voce è dovuto ai maggiori stanziamenti per remunerazioni variabili per circa 7,5 milioni di euro rispetto al 2020 - anno che scontava politiche prudenziali legate all'incertezza della pandemia - e all'ingresso nel Gruppo Banca Ifis di Farbanca e del ramo della ex Aigis Banca per circa 3,7 milioni di euro. Il numero dei dipendenti del Gruppo al 30 settembre 2021 è in aumento a 1.853 rispetto a 1.736 risorse al 30 settembre 2020, principalmente per gli ingressi connessi a Farbanca e al ramo ex Aigis Banca;
  • le altre spese amministrative, al 30 settembre 2021, sono pari a 161,7 milioni di euro, in aumento del 31,5% rispetto al 30 settembre 2020. L'incremento è da ricondurre a maggiori costi per servizi professionali e spese per acquisto di beni e altri servizi legate sia alla ripresa dell'attività di recupero crediti del Settore Npl, sia alla variazione del perimetro di consolidamento con l'ingresso di Farbanca e il ramo acquisito dall'ex Aigis Banca con relativi costi di integrazione;
  • gli accantonamenti netti a fondi per rischi e oneri sono pari a 9,4 milioni di euro, in riduzione del 55,3% rispetto ai 20,9 milioni di euro al 30 settembre 2020, che comprendevano accantonamenti per 6,9 milioni di euro relativi al Fondo Solidarietà e accantonamenti prudenziali su impegni a erogare fondi e garanzie per complessivi 7,2 milioni di euro, prevalentemente connessi al particolare contesto macroeconomico del 2020;
  • gli altri proventi netti di gestione, pari a 21,4 milioni di euro, registrano un incremento del 26,8% rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente (16,9 milioni di euro al 30 settembre 2020). La voce si riferisce principalmente ai ricavi derivanti dal recupero di spese a carico di terzi, la cui componente di costo è inclusa nelle altre spese amministrative, in particolare tra le spese legali e le imposte indirette, nonché a recuperi di spesa connessi all'attività di leasing. La variazione è dovuta principalmente alla differenza positiva emersa in fase di allocazione provvisoria del prezzo di acquisto del ramo d'azienda ex Aigis Banca pari a 3,4 milioni di euro.

L'utile netto di periodo

Al 30 settembre 2021 l'utile netto di pertinenza della Capogruppo ammonta a 80,2 milioni di euro in crescita del 53,2% rispetto ai 52,3 milioni di euro dello stesso periodo del 2020 che beneficiava di una plusvalenza straordinaria di 24,2 milioni di euro e il relativo effetto fiscale per la cessione dell'immobile milanese di Corso Venezia.

L'utile netto di periodo del Gruppo al 30 settembre 2021, compreso l'utile di pertinenza di terzi pari a 1,4 milioni di euro, risulta in aumento del 55,5% ed è pari a 81,6 milioni di euro.

Focus sui singoli Settori

Di seguito le principali dinamiche dei singoli Settori che concorrono alla formazione dei risultati economico- patrimoniali al 30 settembre 2021.

L'utile netto del Settore Commercial & Corporate Banking è pari a 47,2 milioni di euro in aumento del 37,4% rispetto al 30 settembre 2020. Tale variazione è guidata dalla crescita del margine di intermediazione per 53,5 milioni di euro mentre le rettifiche di valore per rischio di credito, pari a 32 milioni di euro, sono maggiori ai primi nove mesi dello scorso esercizio per 1,8 milioni di euro. I costi operativi sono complessivamente aumentati di 27,8 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2020. In dettaglio:

  • nei primi nove mesi del 2021, il contributo dell'Area Factoring al margine di intermediazione del Settore Commercial & Corporate Banking ammonta a 108,7 milioni di euro, in aumento per 5,8 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dello scorso esercizio;
  • il margine di intermediazione dell'Area Leasing risulta pari a 43,2 milioni di euro, con un incremento di 6,8 milioni di euro (+18,6%) rispetto al 30 settembre 2020; tale risultato è dovuto per 5,4 milioni di euro a minori interessi passivi, a seguito di una revisione dei tassi interni di trasferimento e per 1,4 milioni di euro a maggiori commissioni attive nel comparto del leasing finanziario;

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  • il margine di intermediazione dell'Area Corporate Banking & Lending, pari a 61,1 milioni di euro al 30 settembre
    2021, è aumentato di 40,9 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi dello scorso anno con un incremento del margine di interesse per 23,7 milioni di euro, della componente commissionale per 6 milioni di euro e delle altre componenti del margine di intermediazione per 11,2 milioni di euro.

L'utile netto di periodo del Settore Npl è pari a 32,1 milioni di euro in significativo aumento del 151,4% rispetto ai 12,8

milioni di euro del medesimo periodo dell'esercizio precedente grazie alla ripresa di tutte le attività di business.

Il margine di intermediazione del Settore1 ammonta a 184,3 milioni di euro (+57,9%) rispetto ai 116,7 milioni di euro del 30 settembre 2020. Il risultato netto della gestione finanziaria del Settore Npl si attesta pertanto a complessivi 167,3 milioni di euro, in aumento del 43,3%, rispetto ai 116,7 milioni di euro del 30 settembre 2020. Un risultato importante derivante dal miglioramento della situazione economico-sanitaria nel 2021 rispetto al 2020, quando la pandemia portò alla chiusura dei tribunali e al conseguente stallo delle attività di recupero giudiziale e di recupero mobiliare presso terzi.

La voce "Interessi attivi da costo ammortizzato", riferita agli interessi che maturano al tasso di interesse effettivo originario, al 30 settembre 2021 è pari a 111,6 milioni di euro con un incremento del 7,5% rispetto ai 103,8 milioni di euro del medesimo periodo del 2020, dovuto principalmente all'aumento delle masse di crediti al costo ammortizzato.

La voce "Altre componenti del margine di interesse da variazione di cash flow" al 30 settembre 2021 si attestano a 87,7 milioni di euro rispetto ai 27,8 milioni di euro del 30 settembre 2020 per il mutato contesto pandemico. A tale voce concorrono:

  • la gestione stragiudiziale per 41,4 milioni di euro, composti da 58,4 milioni di euro riferiti a piani di rientro, parzialmente compensati da variazioni negative di 17 milioni di euro riferite alla valutazione a curve statistiche;
  • la gestione legale per 46,3 milioni di euro, dove il contributo delle azioni di precetto, pignoramento e ODA è di 43,2 milioni di euro mentre quello del bacino secured e corporate è di 3,1 milioni di euro.

Il Settore presenta rettifiche di valore nette per rischio di credito per 17,0 milioni di euro; tali rettifiche si riferiscono alla svalutazione di crediti effettuata a seguito di un'analisi di dettaglio in fase di conclusione, svolta anche in risposta alla pandemia da Covid-19, in termini di maggiori tempi di incasso principalmente sulle posizioni caratterizzate da vintage più alta.

Coerentemente con la ripresa delle attività di recupero, i costi operativi evidenziano un aumento del 20,3% passando da 100 milioni di euro del 30 settembre 2020 a 120,3 milioni di euro del 30 settembre 2021. Tale aumento è sostanzialmente dovuto ai costi variabili collegati al recupero dei crediti.

Al 30 settembre 2021, il Settore Governance & Servizi e Non Core registra un utile del periodo di 2,2 milioni di euro

rispetto a 5,3 milioni di euro del 30 settembre 2020 che beneficiava della plusvalenza, al lordo delle imposte, di 24,2

milioni di euro derivante dalla cessione dell'immobile di Corso Venezia a Milano.

Il margine di intermediazione del Settore si attesta a 51,9 milioni di euro, in aumento di 6,5 milioni di euro rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente: tale variazione è legata all'aumento del margine di intermediazione del portafoglio Governance & Servizi per 9,4 milioni di euro, parzialmente compensato dal calo del portafoglio Non Core in run off per 2,9 milioni di euro.

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1 Le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al Settore Npl sono state, nei prospetti seguenti, riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati nella misura in cui rappresentativi dell'operatività di tale business e parte integrante del rendimento dell'attività di business. Anche per tale motivo, al di fuori della peculiare operatività, sono stati classificati tra le rettifiche di valore gli effetti di un'analisi svolta anche in risposta alla pandemia da Covid-19

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Banca Ifis S.p.A. published this content on 04 November 2021 and is solely responsible for the information contained therein. Distributed by Public, unedited and unaltered, on 04 November 2021 11:54:01 UTC.