La banca vede per l'anno in corso un margine di interesse di 700 milioni di euro circa, contro i 600 milioni precedentemente stimati, ha detto l'AD Massimo Doris in un briefing sui conti.

Nel 2022 il margine di interesse si è attestato a 407 milioni, in crescita del 51% rispetto al 2021 e sopra il target di 390 milioni fissato dalla società. Tengono anche le commissioni nette a 1,03 miliardi (+7%) nonostante la forte correzione dei mercati.

L'utile netto è stato di 521,8 milioni di euro con un calo del 27% principalmente per la presenza nel 2021 di effetti non ricorrenti legati al buon andamento dei mercati finanziari.

Il Cda ha deliberato una proposta di dividendo di 0,50 euro per azione, per un monte totale di 369 milioni. Al netto dell'acconto di 0,24 euro versato a novembre, il saldo è di 0,26 euro.

"Ricorderemo il 2022 perché contrassegnato dal ritorno dell'inflazione a doppia cifra e soprattutto dall'esplosione del conflitto in Ucraina che, purtroppo, continua a perdurare. Nonostante la complessità di questo scenario Banca Mediolanum ha registrato un'ottima performance sia in termini di acquisizione di nuovi clienti sia per l'incremento del numero dei Family Banker che hanno scelto di lavorare con il nostro gruppo", ha detto Doris nella nota.

La raccolta netta totale è stata positiva per 8,30 miliardi, in diminuzione del 10%, mentre quella gestita ha raggiunto 5,95 miliardi, in calo dell'11% rispetto allo scorso anno. Per il 2023 Doris vede un miliardo in più di raccolta netta. In gennaio è stata pari a 929 milioni.

(Gianluca Semeraro, editing Sabina Suzzi)