MILANO (MF-DJ)--Il gotha bancario e finanziario si è riunito oggi in Università Cattolica del Sacro Cuore, a Milano, per ricordare la figura di Ennio Doris, il fondatore di Mediolanum, a un anno dalla scomparsa, avvenuta il 24 novembre del 2021, all'età di 81 anni. Ogni esponente del settore - tra gli altri Antonio Patuelli, presidente dell'Abi, Alberto Nagel, ad Mediobanca, Giuseppe Castagna, ad di Banco Bpm, Victor Massiah ex ad di Ubi Banca, Nazzareno Gregori, ad di Credem, Davide Serra, fondatore di Algebris, Domenico Siniscalco, vice-chairman Morgan Stanley Europe, insieme ai docenti dell'ateneo e ai figli Massimo e Sara Doris - ha regalato alla platea un ricordo della figura umana e professionale.

Il coraggio, l'abilità comunicativa, l'intuizione, la capacità realizzativa, l'intellgenza emotiva e l'ottimismo sono le qualità dell'imprenditore - inventore della banca senza sportelli e della figura del family banker - che sono state ricordate a più riprese dai presenti. "Quello di oggi è stato un bellissimo appuntamento, un tributo a mio padre Ennio che davvero ha tracciato la strada di un nuovo modo di fare banca. Nel 1997 ha inventato una banca nativa senza sportelli, un'eresia per l'epoca, qualcosa di inimmaginabile e il tempo gli ha dato ragione. Soprattutto ha invertito le regole del gioco, ferme da secoli, pensando a una banca che, grazie alla tecnologia e ai consulenti finanziari, entrasse nelle case dei clienti", ha affermato Massimo Doris, figlio di Ennio e nuovo numero uno di B.Mediolanum.

"Ma soprattutto papà ha lasciato una grande lezione di vita, un patrimonio valoriale che ha permeato la nostra famiglia e tutti i nostri collaboratori di Banca Mediolanum, nessuno escluso".

Giovanni Pirovano, presidente di Banca Mediolanum e vicepresidente Assbb, ha ricordato con una decisa commozione che l'Istituto di Economia Aziendale della facoltà di economia della Cattolica è stato tra i primi a credere nel successo di Banca Mediolanum, "costituendo già nel 1998 un osservatorio sulle banche telefoniche e pubblicando nel 1999 una ricerca su Banca Mediolanum con la prefazione profetica di Ennio Doris che già allora prefigurava per Banca Mediolanum un posto tra le prime banche italiane ed europee".

Per Alberto Nagel, ad di Mediobanca, la forza di B.Mediolanum è la famiglia. "Io ho potuto godere di un sodalizio umano e

professionale di oltre 25 anni con Ennio Doris: ci siamo conosciuti nel

1996 quando ho iniziato a frequentarlo" per lavoro. "Col tempo mi sono

reso conto che la forza di Mediolanum è sempre stata la forza della

famiglia e dei valori della famiglia: Ennio, Lina, Sara e Massimo. La

famiglia ha sviluppato una cultura aziendale unica per senso di

appartenenza e di sentire comune molto forte. Oggi questo è l'asset

principale. Ennio è una persona talmente magnetica e capace di

trasmettere il suo entusiasmo che ne siamo rimasti vittima in positivo". Nagel ha quindi aggiunto che "avere Doris in consiglio di amministrazione è stato un grande valore aggiunto. Nel calcio ci sono i grandi giocatori come Messi che segnano sempre. Doris ci ha insegnato ad avere coraggio anche nei momenti difficili".

Patuelli, ha aggiunto: "Abbiamo vissuto anni complessi, soprattutto a livello di normative europee, ma con Ennio mi era partcolarmente facile il dialogo perchè partivamo da principi comuni. Il lascito di Ennio non è solo bancario, ma anche morale". Mentre Castagna, ad di Banco Bpm, ha riconosciuto che B.Mediolanum è a tutti gli effetti la prima Fintech in Europa. Infine Gregori si è soffermato soprattutto sul coraggio. "Ennio Doris ha avuto il coraggio di innovare il modello di business in un periodo storico in cui l'innovazione non era all'ordine del giorno come oggi. Era un atto di coraggio".

La vedova Lina Tombolato, commossa, ha ringraziato i banchieri e ha chiosato: "Ho avuto la fortuna di vivere con un grande visionario".

claudia.cervini@mfdowjones.it

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