MILANO (MF-DJ)--"Se si concluderà la trattativa per la cessione del Monte dei Paschi di Siena tra il Mef e Unicredit, il cui esito, comunque, non è affatto scontato, e quindi si arriverà a un accordo, per noi il problema principale sarà la presenza di eventuali esuberi. Noi abbiamo un ammortizzatore sociale, il Fondo esuberi, nato da un accordo sindacale sottoscritto nel 2000 con le banche. Siamo stati molto lungimiranti, perché il fondo ci ha permesso di gestire tutte le crisi del settore bancario evitando i licenziamenti mentre in Europa ce ne sono stati circa 360.000 a partire dal 2010. Il Fondo non è mai costato un euro allo Stato, perché è finanziato dalle banche. Il Fondo consente di prepensionare il personale degli istituti di credito con un anticipo fino a 7 anni: con questo sistema abbiamo prepensionato, su base volontaria, 70.000 lavoratrici e lavoratori, appunto senza licenziamenti. E, grazie a un altro fondo, quello per l'occupazione, abbiamo assunto 30.000 giovani. Con questo sistema, abbiamo abbassato il costo del lavoro nelle banche italiane rispetto al settore bancario europeo".

Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, intervistato durante la trasmissione Radio Anch'io in onda su Radio Rai Uno.

"Nel caso di Montepaschi, serve un finanziamento da parte del Tesoro che ha il 64% della banca. Il Tesoro dovrà dare del denaro a Mps che girerà quei soldi al Fondo. Io non capisco tanta agitazione su questo argomento visto che, salvo qualche formalismo tecnico, è una operazione fotocopia di quella fatta a giugno 2017 in occasione del salvataggio delle due banche venete da parte di Intesa Sanpaolo: lo Stato intervenne con oltre 5 miliardi di euro", ha aggiunto Sileoni.

cce

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August 03, 2021 05:50 ET (09:50 GMT)