ROMA (MF-DJ)--Nei primi nove mesi dell'anno, i principali 10 gruppi bancari italiani evidenziano un incremento complessivo dell'utile contabile pari a 2,5 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo del 2020, portando l'utile complessivo a 9,3 miliardi di euro. E' quanto emerge dall'analisi del centro studi Uilca nella quale si sottolinea come l'incremento è stato possibile grazie anche alla riduzione delle rettifiche su crediti deteriorati per 4,2 miliardi di euro, rispetto al dato dell'anno precedente.

Nel 2021, l'incremento del Pil di oltre il 6% ha permesso alle banche di migliorare la valutazione del portafoglio crediti e di incrementare i ricavi del 6,6%, soprattutto per ciò che concerne le commissioni (+14%), mentre si registra ancora una contrazione del margine d'interesse del 3,1% rispetto al 2020.

Il miglioramento dell'economia si evidenzia anche dalla continua riduzione delle moratorie sui crediti, che attualmente, per i primi cinque gruppi bancari, sono pari a 31 miliardi di euro (concentrate per la maggior parte nelle imprese con un tasso di default inferiore al 2%, che per il momento non desta preoccupazioni).

Quanto ai crediti deteriorati, grazie alle continue cessioni a operatori specializzati, nelle banche analizzate "sono mediamente pari al 2,2% dei crediti netti". A eccezione di casi particolari si è raggiunto un "tasso fisiologico per un'economia sana". Tuttavia, avverte la Uilca,

"bisogna ricordare che spostare gli Npl al di fuori dalle banche non significa eliminare i "crediti malati", che continuano a essere un problema per la vita delle imprese e del Paese".

Dall'analisi Uilca sul settore bancario si evince che oggi il 64,7% dei crediti deteriorati è costituito da Utp; ovvero finanziamenti a soggetti che sono in tensione finanziaria, ma non ancora in default. E' quindi "necessario che le banche si attrezzino con strutture interne e prodotti adatti per riportare in bonis i crediti di queste aziende, evitando il rischio della loro cessione a competitor esteri, o fondi

d'investimento, sempre più interessati al Made in Italy, per poi delocalizzarne la produzione e chiudere le fabbriche in Italia".

"Ci interessa avere un settore bancario che favorisca lo sviluppo e punti sulle persone, aumentando la ricchezza nazionale, i salari e l'occupazione", commenta Fulvio Furlan, segretario generale Uilca, sottolineando come il settore bancario sia anche "centrale per applicare in modo virtuoso il Pnrr", mentre è necessario "pensare a una soluzione di sistema per creare un settore pluralista in grado di sostenere territori, imprese e famiglie. In questo scenario vanno trovate soluzioni

per realtà quali B.Mps, anche prevedendo un ruolo dello Stato, senza pregiudizi, in linea con quanto ha affermato anche la presidente della

commissione banche, Carla Ruocco". Secondo Furlan "analoghe considerazioni andrebbero fatte in riferimento ad altre situazioni complesse come quelle di B.Carige e B.P.Bari".

Il settore del credito, trimestre dopo trimestre, migliora la sua solidità, grazie anche alla campagna di vaccinazione, che ha permesso di riaprire attività in crisi come il turismo, e ai comportamenti responsabili dei cittadini nei luoghi pubblici e nei posti di lavoro. In aggiunta le imprese hanno accresciuto il volume d'affari, anche attraverso le esportazioni. L'obiettivo, segnala la Uilca, è "insistere sui vaccini e tutte le misure utili a garantire la salute ed evitare nuovi lockdown, che impatterebbero drammaticamente sul tessuto sociale ed economico".

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(END) Dow Jones Newswires

November 30, 2021 06:26 ET (11:26 GMT)