MILANO (MF-DJ)--Il tavolo tra Anima e B.Mps per discutere dell'aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro al via in ottobre non è stato aperto.

E' quanto spiegano fonti a MF-DowJones aggiungendo che come tutti i partner commerciali Anima avrebbe interesse a estendere e ampliare lo scopo degli accordi in essere e a fronte di accordi estesi e ampliati ci sarebbe da parte dei partner commerciali una somma che andrebbe a coprire le necessitá di una porzione del fabbisogno di capitale di B.Mps.

Il vantaggio che Anima e Axa in questa fase possono offrire è proprio questo: dare una mano per la riduzione della necessità di capitale.

D'altronde, lo scorso giugno il cda di Rocca Salimbeni ha conferito mandato al management della banca per l'analisi e la potenziale negoziazione del rafforzamento della partnership in essere con Anima Holding nel settore del risparmio gestito. E in questo quadro si inserirebbe il supporto in fase di aumento di capitale.

Anima tuttavia - proseguono le fonti - non avrebbe un ruolo di anchor investor nell'operazione. Si tratta di un investitore che mette dei soldi a supporto della societá, ma l'anchor investor è un soggetto con natura diversa: si tratta di uno specialista che entra nell'operazione a supporto del management e dell'operazione e lo fa di mestiere.

Ragionevolmente Anima potrebbe contribuire fino a una quota del 5% dell'aumento di capitale e potrebbe riservarsi un extra cash in base agli accordi commerciali che verranno presi. E' ragionevole pensare che l'apporto complessivo si aggiri tra i 150 milioni e i 250 milioni. Questa è una cifra che entrambe le parti hanno anche analizzato in passato, ma la struttura dell'operazione è ancora da definire.

Il roadshow della societá dal punto di vista tecnico può iniziare solo una volta che Consob ha approvato il prospetto, ma la banca nel frattempo può continuare a testare il mercato attraverso i suoi sondaggi presso gli investitori, così come giá fatto con quelli americani e inglesi.

Proprio ieri è arrivato il via libera della Bce all'operazione di rafforzamento di capitale di B.Mps che verrá sottoposta all'assemblea il prossimo 15 settembre. L'approvazione si aggiunge al completamento dell'iter autorizzativo da parte di Dg Competition giunto a inizio agosto.

I proxy advisor Glass Lewis e Iss nei giorni scorsi hanno raccomandato agli azionisti di votare in favore dell'aumento. Secondo entrambi l'operazione è fondamentale per la redditivitá a lungo termine. "Ed è dunque nel migliore interesse degli azionisti", scrive Glass Lewis. Iss ricorda che il prezzo sará determinato dal consiglio al momento dell'emissione.

Tuttavia sul mercato si teme un effetto Saipem che aveva lanciato un aumento da 2 mld, quindi iperdiluitivo per la societá, chiuso con appena il 70% delle adesioni. Ieri il titolo Mps ha perso un altro 4,7% e la capitalizzazione ora vale 320 milioni di euro. L'emissione corrisponde quindi a circa otto volte l'attuale capitalizzazione di mercato della societá.

L'associazione dei piccoli azionisti del Monte ha giá fatto sapere che voterá contro l'aumento. E ha puntato il dito contro le caratteristiche dell'aumento di capitale "snaturato e trasformato da inscindibile a scindibile".

Nei documenti assembleari la banca scrive di ritenere che "l'aumento di capitale possa completarsi tra fine ottobre e inizio novembre 2022", qualora "le condizioni del mercato lo consentano". Il successo dipende in maniera imprescindibile dalla partecipazione del Tesoro, che dovrá sottoscrivere azioni per 1,6 miliardi corrispondenti alla propria quota del 64%. Le banche del nutrito consorzio di garanzia, che ha visto di recente quattro nuovi ingressi, si sono impegnate fino a un massimo di 900 milioni.

claudia.cervini@mfdowjones.it

cce

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0615:03 set 2022


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