MILANO (MF-DJ)--Il processo per il consolidamento di B.Mps entra nel vivo con la nomina da parte della banca di un altro advisor finanziario, Credit Suisse che affiancherà Mediobanca nella valutazione delle alternative strategiche e opererà una verifica degli interessi di mercato da parte di operatori di primario standing.

Tale sounding, spiega una nota dell'istituto senese arrivata al termine del Cda, è finalizzato alla successiva apertura di una data room.

Inoltre il Cda programmato per il prossimo 19 gennaio è stato posticipato al 28 gennaio. La banca in quell'occasione dovrà verosimilmente mettere a punto il piano di capitale da sottoporre entro il 31 gennaio alla Bce.

Su questo fronte l'istituto, che ha di recente approvato un nuovo piano

industriale sottoposto al Tesoro e sul quale è in corso un'interlocuzione

con l'Ue, è impegnato a definire le modalitá del suo fabbisogno di

capitale, quantificato tra 2 e 2,5 miliardi di euro.

Mercoledì 13 si terrà inoltre un Consiglio comunale per affrontare il tema del futuro dell'istituto senese. Non va dimenticato che il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, sta lavorando per una Mps indipendente sul territorio e nei giorni scorsi si sono susseguite indiscrezioni circa una sorta di banca tascabile che manterrebbe il marchio e circa 300 filiali in Toscana per un periodo transitorio di 2-3 anni.

La questione è anche politica, con il Movimento Cinque Stelle che nel corso del weekend è tornato ad osteggiare una fusione con Unicredit. "Non sono concepibili operazioni in conflitto di interessi, ecco perchè le strade da intraprendere per Mps devono essere all'insegna della trasparenza prima di tutto nell'interesse degli italiani", ha spiegato il deputato pentastellato Davide Zanichelli, componente della commissione Finanze. Non possiamo avallare regali". L'M5S mette sotto accusa alcune azioni portate avanti: "prima la norma in manovra per trasformare le Dta di Mps in crediti d'imposta di cui si avvantaggerebbe Unicredit in caso di matrimonio; poi l'indicazione dell'ex ministro dell'economia Pier Carlo Padoan, "eletto a Siena e di recente dimessosi da deputato, successivamente i piani per liberare la stessa Unicredit dal fardello della cause legali di Mps". I pentastellati ritengono che lo Stato debba "salvaguardanone l'italianitá" e mantenere la partecipazione nel capitale, almeno in questa fase. Una richiesta che trova in parte d'accordo anche i sindacati preoccupati per la tutela dell'occupazione.

Intanto tra oggi e domani si riunisce il Comitato nomine di Unicredit,

al momento la principale indiziata per una fusione con il Monte. Il

Comitato nomine esaminerá la rosa di candidati ad assumere la carica di

a.d., dopo l'annunciato passo indietro di Jean Pierre Mustier che rimarrá

in carica fino alla nomina del nuovo Ceo per garantire una transizione

ordinata. Mercoledì il Cda della banca di Piazza Gae Aulenti dovrebbe

compiere un passo avanti nel processo di selezione riducendo la rosa di

nomi a meno di cinque nomi.

La nomina dell'a.d. della seconda banca italiana si intreccia con il

futuro del Monte: sará il prossimo timoniere dell'istituto milanese a

ufficializzare una trattativa e a decidere se proseguire o meno

nell'intento di M&A. Il Cda di Unicredit ha giá messo le mani avanti

dicendo che la fusione non dovrá intaccare i requisiti patrimoniali della

banca. E - in base a quanto emerso nei giorni scorsi - Unicredit si è

giá mossa per chiedere una dote maggiore al Governo per proseguire nelle

nozze: questa passerebbe anche da un corposo scorporo di Npl che

passerebbero ad Amco. Oggi il Cda di Mps metterá un tassello in piú al

complicato puzzle per la definizione del suo futuro.

cce

claudia.cervini@mfdowjones.it

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1118:47 gen 2021

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