persone più che rispettabili dei quali però non ce n'è uno della Valtellina e che dai loro uffici professionali a Roma e a Bologna ben poco, immagino, sappiano delle caratteristiche e dei problemi della nostra Valle. Sarebbe uno strappo violento, inutile e dannosissimo. I piccoli azionisti devono farsi una semplice domanda da inquadrare nelle vicissitudini tormentate del sistema bancario degli ultimi dieci anni: la nostra banca è stata gestita in modo cattivo, disonesto, privo di credibilità? Se la risposta a questa domanda è sì allora bisogna avere il coraggio di uno strappo totale come quello prospettato dalla lista numero 2. Se la risposta è no, la nostra banca è stata gestita in modo saggio e responsabile e ha sempre tenuto buon conto degli interessi del territorio, allora la risposta non può che essere per la formula: innovazione ma nella continuità. È quindi fondamentale, per evitare sviluppi distruttivi e per dare ai piccoli azionisti quel ruolo che devono avere e all'Associazione dei Piccoli Azionisti la rappresentatività che essa ha, che i piccoli azionisti partecipino con il loro voto alla prossima Assemblea in modo massiccio, votino la prima lista e seguano con correttezza le non facili procedure necessarie perché il voto sia valido. Questo è il primo snodo ma è essenziale. Tutto quello che si potrà fare in futuro per rafforzare l'autonomia, l'indipendenza, la funzionalità della banca e per rafforzare la presenza dei piccoli azionisti e dell'Associazione relativa, è molto e dovrà chiedere un livello di partecipazione più elevato ma non potrà realizzarsi se in questo snodo fondamentale la presenza dei piccoli azionisti non sarà forte, visibile e convinta.

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April 25, 2022 02:40 ET (06:40 GMT)