MILANO (MF-DJ)--Una fusione tra Unicredit, Mps e Banco Bpm porterebbe in dote al nuovo polo bancario fino a cinque miliardi di bonus fiscale. Secondo gli analisti di Equita sarebbe questo l'effetto dell'incentivo che Roma ha messo sul tavolo per facilitare il consolidamento bancario e di cui nei giorni l'Agenzia delle Entrate ha dato una interpretazione definitiva. L'istituzione diretta da Ernesto Ruffini ha infatti pubblicato una risoluzione per fare chiarezza sulla trasformazione delle imposte differite (deferred tax asset, dta) in crediti d'imposta, la misura predisposta lo scorso anno dal governo Conte e confermata a maggio dall'esecutivo guidato da Mario Draghi.

Il punto cruciale, scrive MF, è che la misura sarà applicabile non solo a un singolo deal ma anche a più operazioni distinte, purché approvate o deliberate nel corso del 2021. Sebbene qualunque istituto possa usare l'incentivo, il mercato ha letto lo strumento come un assist a quella fusione Unicredit - Mps - Banco Bpm su cui si specula ormai da diversi mesi. Sia chiaro. Oggi il ceo di piazza Gae Aulenti Andrea Orcel è concentrato sulla trattativa con il Tesoro per la privatizzazione del Montepaschi e la partita sta impegnando l'intera prima linea del gruppo. D'altro canto l'ad del Banco Giuseppe Castagna è determinato a presentare entro novembre un nuovo piano industriale in ottica stand alone (vedi articolo in pagina) e sembra comunque assai più favorevole alla costruzione di un terzo polo piuttosto che a un matrimonio con Unicredit. Detto questo, la speculazione si è riaccesa sul mercato.

red/lab

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1009:36 set 2021

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