Nell'ultimo segnale di pressione per consolidare il settore della gestione del risparmio, il mese scorso la terza banca italiana ha annunciato un'offerta fino a 1,6 miliardi di euro (1,7 miliardi di dollari) per rilevare, attraverso il suo ramo assicurativo, altri investitori in Anima, in cui attualmente detiene una partecipazione del 22%.
Il piano, tuttavia, è stato complicato dall'offerta non richiesta di UniCredit per 10 miliardi di euro per tutte le azioni di Banco BPM, che ha fatto scattare la 'regola della passività' che impedisce ai dirigenti di un obiettivo di acquisizione di fare qualsiasi cosa che possa ostacolare un'offerta di acquisizione senza l'approvazione degli azionisti.
Questa approvazione, ad esempio, sarebbe necessaria se Banco BPM dovesse aumentare il prezzo della sua offerta per Anima.
Da quando Banco BPM ha fatto la sua mossa, le azioni di Anima sono salite del 15% circa a 6,6 euro, al di sopra dei 6,2 euro per azione che la banca sta offrendo agli altri investitori.
(1 dollaro = 0,9517 euro)