MILANO (Reuters) - L'annuncio a sorpresa sul lancio dell'Opa totalitaria su Anima da parte di Banco Bpm viene accolto con favore dalla borsa che apprezza un'operazione di consolidamento industriale basato sullo sviluppo delle attività di assicurazione e risparmio gestito e destinata ad aumentare la redditività della banca di Piazza Meda in un contesto di tassi in discesa.
Il titolo Banco Bpm balza in testa al Ftse Mib con un rialzo del 10,5% intorno alle 10,25, mentre Anima corre del 9,6% a 6,3 euro, appena sopra il prezzo di 6,2 euro per azione offerto dalla banca milanese per puntare al pieno controllo del principale asset manager italiano indipendente, di cui già detiene il 22,38%.
L'Opa, che sarà lanciata tramite il braccio assicurativo Banco Bpm Vita, è condizionata al raggiungimento di una quota complessiva nel capitale di Anima pari ad almeno il 66,67%, nonché alla conferma della possibilità per Banco Bpm di applicare all'operazione il cosiddetto 'Danish Compromise'.
Si tratta dell'opzione che consente alle banche che controllano partecipazioni nelle assicurazioni di ridurre l'assorbimento del capitale regolamentare.
La mossa annunciata ieri sera punta a creare un conglomerato finanziario che sarà il secondo gruppo in Italia di matrice bancaria con masse complessive da assicurazione Vita e risparmio gestito di circa 220 miliardi, all'interno di un totale attività finanziarie della clientela di circa 390 miliardi.
Già nel suo piano strategico Banco Bpm aveva indicato di voler rafforzare il proprio business assicurativo e di risparmio gestito per incrementare la quota di ricavi derivanti dalle commissioni.
"A nostro avviso, l'operazione ha senso nel contesto di una crescente diversificazione dei ricavi con un impatto contenuto sul Cet1", commenta Jefferies in una nota.
Sulla stessa linea Intermonte: "L'operazione su Anima ha un solido razionale industriale in quanto consentirebbe di aumentare significativamente il contributo commissionale senza impatti rilevanti a livello di capitale".
Con l'acquisizione di Anima, Banco Bpm stima di aumentare l'incidenza delle commissioni sul totale del margine di interesse e dei proventi da servizi a oltre il 45% dal 37% attuale.
L'apporto complessivo ai ricavi di gruppo delle fabbriche prodotto dovrebbe aumentare a 1,6 miliardi, rispetto a 1,18 miliardi previsti nel piano al 2026.
Dal punto di vista reddituale, l'istituto stima un aumento dell'utile per azione di circa il 10% e un incremento del RoTE al 2026 dal 13,5%, obiettivo fissato nel piano, a oltre il 17%. E' previsto inoltre un limitato assorbimento patrimoniale, con una riduzione del Cet1 Ratio pari a circa 30 punti base.
L'esborso massimo complessivo per l'Opa, se tutte le azioni saranno portate in adesione all'offerta - escludendo dunque la quota già detenuta da Banco Bpm, ma includendo 7,45 milioni circa di azioni aggiuntive di nuova emissioni rinvenienti da un piano di incentivazione approvato a marzo da Anima - è 1,6 miliardi di euro circa.
Nell'azionariato di Anima sono anche presenti Poste Italiane con l'11,95%, Fsi Sgr (tramite Fsi Holding 2) con il 9,77% e F.G. Caltagirone (tramite Gamma) con il 3,46%.
Nel corso della conference call con gli analisti ieri l'AD di Banco Bpm Giuseppe Castagna ha detto che la banca punta ad arrivare al 100% di Anima, ma ha aggiunto che "saremo contenti se gli attuali azionisti volessero rimanere nell'azionariato".
Quanto ai tempi dell'operazione, una volta ottenute le autorizzazioni regolamentari entro marzo, Banco Bpm stima di completare il deal entro la prima metà del 2025.
(Andrea Mandalà, editing Sabina Suzzi)